Juve-Inter, la rabbia della società e il silenzio: il retroscena

Il caso arbitri e il post partita dell'Olimpico: cosa è accaduto
Juve-Inter, la rabbia della società e il silenzio: il retroscena© ANSA

Non ci sono parole d’ordine. Anzi, non ci sono proprio parole. La Juventus decide per politica societaria di non alzare la voce di fronte agli episodi arbitrali controversi, non lo fa neppure dopo quanto è accaduto l’altra sera a Roma contro l’Inter nella finale di Coppa Italia all’Olimpico. Una serata in cui i nerazzurri l’hanno spesso buttata sulla protesta fin dall’inizio (vedi certi atteggiamenti plateali di protesta nei confronti di Valeri) e in cui sono stati anche perdonati in certe situazioni chiave. Non tanto i rigori, anche se sul primo c’è una certa coerenza di giudizio, nonostante non fosse sembrato così grave assegnarlo. Quanto, piuttosto, sulla mancata espulsione di Marcelo Brozovic, graziato in due occasioni del direttore di gara. La prima quando ha calciato via il pallone non appena ricevuta l’ammonizione per un fallo, la seconda per aver fatto la stessa cosa per fermare il gioco subito dopo il contatto tra De Vrij e De Ligt, in modo da consentire l’intervento del Var. Come poi accaduto per accordare il rigore del sorpasso.

Il dopopartita

Non si sono sentite parole contro Valeri, neanche da chi è deputato a parlare dopo una partita come Massimiliano Allegri. Il tecnico bianconero non è caduto nelle insidie delle domande e ha parlato di «arbitraggio senza errori». Ha fatto buon viso a cattivo gioco quando invece ribolliva internamente. Allo stesso modo non si è sentita nessun voce da parte dei dirigenti, nel solco di quanto insegnato dall’avvocato Gianni Agnelli. Il proprietario e primo tifosi mai accusava gli arbitri in occasioni di battute d’arresto giunte per decisioni controverse. Era il modo in cui sapeva sdrammatizzare le situazioni, ma anche era una mossa tattica per non dare alibi alla squadra. Se avesse fornito una giustificazione di questo tipo, allora ogni sconfitta sarebbe stata digeribile e accettabile, anche per la Juventus.

Fenomeno social

C’è poi un ultimo aspetto, legato ai tempi odierni della comunicazione social. Perché uno potrebbe anche domandarsi che cosa sarebbe successo a parti invertite, se quanto deciso a favore dell’Inter fosse stato a deciso invece a favore della Juventus. Facile intuire quali sarebbero state le conseguenze tra Twitter, Facebook et similia. Meglio non invelenire ulteriormente il clima - basti per esempio vedere la reazione tutt’altro che urbana di James Rabiot, fratello del bianconero Rabiot nei confronti dell’Inter in una story proprio su Instagram - e passare sopra situazioni che sicuramente non hanno fatto piacere in casa Juventus. Perché, almeno in questo caso, “un bel tacer fu scritto”.

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