Juve, buona la prima a Las Vegas. Di Maria da applausi, decidono Da Graca e Compagnon

I bianconeri sbancano Las Vegas grazie ai guizzi dei due Under 23. Gambe un po' imballate, ma tecnicamente non c'è storia. Pogba parte bene. Buon debutto anche per Gatti e Bremer
Juve, buona la prima a Las Vegas. Di Maria da applausi, decidono Da Graca e Compagnon© Juventus FC via Getty Images

LAS VEGAS -La prima Juventus della stagione (quantomeno per 45 minuti) è questa: Szczesny in porta; Cuadrado, Gatti, Danilo, Alex Sandro nella difesa a 4; Fagioli, Locatelli, Pogba trio di centrocampo; tridente offensivo composto da Di Maria, Kean e Da Graca.

La prima Juventus della stagione è vincente. E incarna, manco a farlo apposta, quell'intento programmatico che sta alla base di tutto. Il motto era Di Maria e Pogba per esaltare i giovani, no? Ecco, questo è quello che è successo all'Alligiant Stadium di Las Vegas. L'1-0 contro il Chivas porta la firma di Da Graca (il quale ha raccolto e insaccato dopo un palo di Gatti). Ed è un uno a zero in cui, tra i bianconeri, proprio il francese e l'argentino sono stati protagonisti delle fiammate (sporadiche) dei bianconeri. Per carità, il Chivas s'è dimostrato ostacolo tecnicamente tutt'altro che insormontabile. Tuttavia atleticamente era più avanti della Juventus e non era così scontato averne la meglio. I bianconeri - pur giocando a ritmi bassi, con il minimo sindacale del movimento senza palla e neanche tanto organicamente - ci sono riusciti mettendo parecchia pressione innanzitutto grazie all'estro di Angel Di Maria che in svariate occasioni è partito dribblante e quasi inarrestabile. C'è da scommetterci che una volta smaltito l'acido lattico da lavoro di preparazione, il "quasi" sparirà. Il Fideo dà spettacolo già dal primo saltando due uomini, si ripete al 12', poi ancora al 14' è protagonista con una bella combinazione con Cuadrado. Il colombiano terzino destro deve sì giocare più attento e guardingo, epperò sa che c'è da divertirsi quando arriva l'occasione per sovrapporsi. Di Maria agisce per lo più a destra, ma quando ritiene ha ampiamente facoltà di spostarsi in centro o sul versante opposto. Pogba raramente si sposta: mezzala sinistra con licenza di puntare la profondità. Lo fa inizialmente, poi si placa, in un primo tempo che comunque offre poche emozioni, ergo conclusioni, a parte il gol di Da Graca e una quasi rete di Fagioli (sibillino nel tentare la conclusione da metà campo vedendo il portiere fuori dai pali). Si va al secondo tempo sul puteggio di 1-0.

Nella ripresa Allegri cambia tutto. Schierando un 4-2-3-1 con Perin tra i pali; Barbieri, Rugani, Bremer e Pellegrini in difesa. Zakaria e Rovella sono i due mediani alle spalle del trio di trequartisti composto da Compagnon-Soulé-Akè. Punta centrale Cudrig. Sei giovani, sotto esame da Allegri. Che rispondono presente. La baby Juve sembra infatti diventare un po' più arrendevole e meno efficace, e Perin ci mette del suo - respingendo in tuffo una conclusione insidiosa di Vega - al 25'. Ma in realtà trova il gol del raddoppio: Barbieri recupera palla in mediana, la sfera arriva in qualche modo a Compagnon che conclude potente e preciso nell'angolino basso. Due gol fatti, zero subiti per la gioia anche di Gleison Bremer, che debutta con un benaugurante clean sheet.

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