Juve, Villar Perosa culla storica dove ritrovare l'essenza più vera

Juve, Villar Perosa culla storica dove ritrovare l'essenza più vera© Juventus FC via Getty Images

Come e quanto si potrà contare su Paul Pogba? È la domanda che ingarbuglia la campagna acquisti della Juventus, che aveva trasformato il francese nel pilastro a cui legare le sicurezze del centrocampo. Ora i bianconeri ragionano per ipotesi e scenari, scalando dall’ottimismo al pessimismo per non farsi trovare impreparati. In questi casi il pragmatismo aiuta e il fatto che dal vertice di ieri pomeriggio esca il nome di Filip Kostic è il segnale che la strada è quella. Il serbo è un esterno che può occupare tutte le posizioni della fascia sinistra: serviva e servirà, perché con la sua duttilità può tappare molti buchi. Visto che la Juventus, ora come ora, non sa esattamente quelli che si apriranno è l’uomo ideale, nonostante non sia un fenomeno. Non è facile il mercato della Juventus che quest’anno deve camminare sul filo fra sostenibilità economica e dovere di tornare a vincere.

Oggi nella celebrazione della juventinità nel rito pagano di Villar Perosa, sarà il primo anno da dieci a questa parte che non verranno mostrati trofei vinti dai maschi ai tifosi (nelle 2 edizioni mancate per il Covid ci sarebbero stati). Non è una cosa a cui faranno caso in molti, ma chi comanda sì. Nell’unico giorno dell’anno juventino in cui vincere non è importante, perché quello che conta è altro, si gettano le basi per la stagione che verrà, con dichiarazioni programmatiche sia pubbliche che private. Non è un momento facile, ma è un momento da Juventus, in cui - per esempio - scommettere su Rovella, Fagioli e Miretti per l’emergenza a centrocampo. In cui compattarsi ancora di più come gruppo. In cui essere concreti sul campo e sul mercato. Nella sua culla di Villar, la Juventus deve tornare a essere Juventus.

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