Juve, Rampulla: "Su Weah la parata più bella. Peruzzi era straordinario"

L'ex portiere bianconero, che tra due giorni festeggerà 60 anni, si racconta in un'intervista a Italpress: "Quel gol con la Cremonese fu merito di Pagliuca..."
Juve, Rampulla: "Su Weah la parata più bella. Peruzzi era straordinario"© /Agenzia Aldo Liverani S.a.s.

TORINO - Tra due giorni compie 60 anni Michelangelo Rampulla, ex portiere della Juve entrato nella storia per essere stato il primo in Italia a segnare un gol, quando nel 1992 indossava la maglia della Cremonese. Un ricordo che ha rievocato in un'intervista a Italpress: "Andare in area fu una mia intuizione, non un suggerimento della panchina. Qualche mese prima vidi Pagliuca prendere il palo in un Sampdoria-Torino. Pensai: prima o poi devo provarci. Poi è successo. Purtroppo, aggiungo. Perché se il portiere va in avanti vuol dire che la squadra sta perdendo. Ma mi è sempre piaciuto far gol. Anche nelle partitine di allenamento spesso giocavo davanti". In porta per l'Atalanta c'era l'amico Ferron: "Mi disse: 'Michelangelo, proprio tu'. Risposi: 'Meglio io che un altro, no?'". A seguire è toccato anche a Taibi, Brignoli e Amelia: "Sono gol diversi. Quello di Brignoli è il più bello. Il mio è di rapina, forse il meno bello, più da opportunista".

L'arrivo alla Juve

Poi ha raccontato i suoi inizi: "Mio padre mi spinse tra i pali. Era un grande appassionato di calcio e del ruolo. Mi mise in testa questa cosa del portiere. Poi me ne innamorai". Nel 1980 c'è il primo grande trasferimento, dalla Pattese al Varese, grazie alla spinta di un giovanissimo Beppe Marotta: "Abbiamo pochi anni di differenza, lui era alla prima stagione da direttore sportivo. Era già estremamente competente, sia a livello calcistico sia a livello manageriale". Nel 1985 invece fu a un passo dal Napoli: "Ero a Cesena in pieno mercato di riparazione. Mi chiamò Pierluigi Cera: 'Il Napoli è interessato e vuole un portiere'. 'Sono pronto', risposi. Rimandarono l'affare a giugno. Ma non se ne fece nulla". Sette anni più tardi arrivò la chiamata della Juve: "Un sogno diventato realtà. Ricordo il primo giorno. Mi accompagnò un amico, un giornalista che doveva fare un servizio a Torino. L'ingresso nello spogliatoio fu un'emozione unica. La parata più bella fu in bianconero? A Parigi contro il Psg su un tocco da biliardo di Weah".

Da Peruzzi a Buffon

Alla Juve ha potuto lavorare con tanti altri grandi colleghi: "Peruzzi era straordinario, si imparava sempre qualcosa. Un'esplosività e una sicurezza incredibili. Van der Sar? Non fu facile per lui calarsi nella realtà della Juventus e in un campionato diverso. Ma in carriera ha dimostrato di essere un fuoriclasse. Buffon? Un immenso portiere. Lo vedo bene, anche se qualche acciacco te lo porti dietro per più tempo a questa età. Però dipende sempre dalla voglia che si ha di giocare". Adesso è focalizzato sulla Salernitana, in qualità di preparatore dei portieri: "Non parlerei di miracolo salvezza, è stato fatto semplicemente un lavoro straordinario in pochissimo tempo da parte della società e dello staff. E la fortuna aiuta gli audaci. Qui mi trovo bene, con i miei portieri e con il resto dello staff. Spero di festeggiare il prossimo compleanno con un'altra salvezza".

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