Juve, tutto sull'avversario: l'analisi tattica del Sassuolo

Grande possesso palla e fasce sfruttate: con Dionisi aumentano le azioni sugli esterni e si punta a verticalizzare maggiormente
Juve, tutto sull'avversario: l'analisi tattica del Sassuolo© Getty Images

La prima sfida di campionato della Juventus vedrà i bianconeri opposti al Sassuolo, squadra reduce dalla sorprendente eliminazione in Coppa Italia subita ad opera di un Modena neopromosso in serie B. Dal punto di vista tattico la compagine neroverde presenta comunque delle insidie e rappresenta quindi un primo, interessante, banco di prova per la compagine di Massimiliano Allegri. L’arrivo di Alessio Dionisi alla guida degli emiliani nella scorsa stagione ha modificato in alcuni aspetti il modo di giocare che la squadra aveva ereditato dalla precedente gestione tecnica di Roberto De Zerbi. In fase offensiva, il Sassuolo continua a cercare una costruzione dal basso volta ad attirare la pressione avversaria. L’obiettivo è quello di trovare un uomo libero alle spalle della prima linea difensiva rivale (solitamente costituita dagli attaccanti) per dare poi vita alla risalita del campo. Rispetto al Sassuolo di De Zerbi, la versione di Dionisi è però maggiormente orientata allo sfruttamento dei corridoi esterni, attraverso l’utilizzo della catena composta da terzino, mediano di parte e ala d’attacco, con difensore centrale e trequarti pronti a fornire ulteriori linee di passaggio in zona palla. Anche la ricerca della profondità si è accentuata, con la volontà di raggiungere gli attaccanti il più velocemente possibile. Tuttavia, la perdita di Scamacca e quelle probabili di Frattesi e Raspadori potrebbero limitare la verticalità della squadra, anche se in Pinamonti la squadra ha acquistato sulla carta un ideale sostituto del neo acquisto del West Ham.

Detto questo, la ricerca del controllo della partita tramite il controllo del pallone (l’anno scorso i neroverdi hanno registrato il 5° dato della A in termini di percentuale media di possesso, con il 55.2%) resta comunque basilare. Non a caso il Sassuolo dello scorso torneo è risultata essere una delle prime squadre della massima serie in tutta una serie di statistiche che confermano appunto la volontà della squadra di Dionisi di dettare il contesto tattico attraverso il controllo del pallone, come ad esempio la media di durata per ogni azione offensiva (10.52 secondi), il numero di passaggi per manovra d’attacco (3.76) e la quantità di azioni da almeno 10 o più passaggi (419). Tutti dati che collocano il Sassuolo al sesto posto in queste graduatorie. L’assenza per squalifica di Maxime Lopez, undicesimo regista nei top 5 campionati europei per “expected threat” su passaggio (misurano l’incremento di probabilità di realizzare un gol da parte della squadra in attacco grazie ad un passaggio o una conduzione del giocatore che effettua la giocata) con 2.37, potrebbe in questo senso togliere qualcosa al palleggio degli uomini di Dionisi. In fase difensiva gli emiliani hanno prodotto un dato negativo (-1.23) in termini di Buildup Disruption Percentage (BDP), vale a dire la statistica (prodotta da Soccerment.com) che quantifica l’efficacia del pressing di una squadra sul possesso avversario. Il che sta a significare come l’azione di pressing del Sassuolo non sia stata produttiva nella scorsa stagione.

Da parte sua la Juventus dovrebbe idealmente cercare di togliere fin da subito l’arma del palleggio ai neroverdi, costringendoli lunghe a fasi di difesa bassa che finirebbero per esporre le difficoltà dei difensori del Sassuolo a difendere vicino alla propria area di rigore. Per far questo Allegri dovrà chiedere ai suoi giocatori di mantenere un baricentro medio-alto, cercando di difendere in avanti ma restando sempre attenti, in fase di possesso, alle marcature preventive, per evitare di lasciare in mano agli avversari l’arma del contropiede.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Juve, i migliori video