Vlahovic è rinato: effetto Di Maria (sperando duri a lungo)

Sino a quando è rimasto in campo, l'argentino ha cambiato faccia alla Juve e il primo a giovarsene è stato Dusan, doppietta e prova brillante. Ma l'infortunio dell'ex Psg tiene in ambasce Allegri che ha chiuso con Rovella, Miretti e Soulé schierati tutti insieme. Un segnale di speranza non solo per il futuro, ma anche per il presente: se i giovani di qualità ci sono, bisogna farli giocare
Vlahovic è rinato: effetto Di Maria (sperando duri a lungo)© Getty Images

Prima di passare alla Juve, nella scorsa stagione Dusan Vlahovic aveva segnato 20 gol nelle 24 partite disputate con la maglia della Fiorentina fra campionato e coppe. In bianconero, il centravanti ha realizzato 9 reti in 20 gare, non tutte complete: un brusco calo di rendimento. Ma, contro il Sassuolo, Vlahovic è andato due volte a bersaglio in 8 minuti tra la fine del primo tempo e l’inizio della ripresa che l’ha visto sempre nel vivo dell’azione e smanioso di essere sempre protagonista. Immediato, addirittura debordante è stato l’Effetto Di Maria, il cui debutto in Serie A è stato scintillante, sino al momento in cui è stato costretto a uscire per il fastidio a un adduttore. Si capisce perché la Juve sia in ambasce: sarebbe davvero una jattura se il campione argentino fosse già costretto a fermarsi. Nel frattempo, la netta vittoria sul Sassuolo vistosamente indebolito dal troppo mercato in uscita, segna tre punti a favore di Allegri che ha risposto nel modo migliore agli squilli delle altre Grandi. Decisamente buona la prima, per una Juve che è ancora un cantiere aperto, che aspetta Depay e Paredes, lesto a esultare sui social quando ha segnato Di Maria. Ma i segnali di cambiamento sono marcati, come se lo spirito della squadra fosse cambiato con l’arrivo dell’argentino e, soprattutto, come se, alla buon’ora, la Juve abbia capito che, una volta passata in vantaggio, si possa raddoppiare e pure fare tris, purché non si rinunci a imporre il proprio gioco. Quante volte, nell’ultima stagione tutto questo non è accaduto, avendo prevalso una logica utilitaristica e scarsamente spettacolare? I bianconeri hanno concluso la partita dello Stadium allineando in campo Rovella, classe 2001; Miretti e Soulé, classe 2003: l’auspicio è che non si tratti di fatto sporadico, ma l’inizio di un’apertura ai giovani di qualità di cui Allegri dispone. Positivo il debutto di Bremer, interessante la ricerca della verticalizzazione della manovra offensiva, sia pure a sprazzi.. In attesa di una migliore condizione che fatalmente richiede tempo, prossimamente Samp, Roma e Spezia saranno controprove alquantointeressanti.

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