Vlahovic-Milik: 2-0 allo Spezia, la Juve riparte!

I bianconeri faticano, ma tornano al successo contro i liguri davanti a Paredes. Che bravo Miretti. E Di Maria torna in campo. Ansia per l'infortunio di Szczesny
Vlahovic-Milik: 2-0 allo Spezia, la Juve riparte!© ANSA

TORINO - Massimiliano Allegri chiedeva pazienza nel cercare il risultato perfetto, la vittoria, ottenuta in coda a un match sostanzialmente governato dalla Juventus nonostante lo Spezia abbia provato a solleticare la resistenza bianconera. Ma allo Stadium la luce di Vlahovic e compagni rimane accesa fino alla fine, anche se non è così abbagliante come ci si potrebbe aspettare. E non cancella il grande dispiacere per l’infortunio che mette Szczesny fuori uso agli sgoccioli del primo tempo. Il 2-0 finale è frutto del solito guizzo di DV9, autore di una punizione “copia carbone” di quella che sabato aveva illuso il popolo juventino contro la Roma, e di una bella rete in girata di Milik su assist di Miretti: Arkadiusz va già bene così, perché rompe il ghiaccio nel momento del bisogno. Però accanto alla grande gioia del bomber serbo non può passare in secondo piano il ko del portiere titolare bianconero, che già si era perso le prime due di campionato per un problema agli adduttori. Succede tutto al minuto 41, quando Szczesny in uscita alta cade male atterrando sul piede di Rabiot. La torsione della caviglia destra del polacco non promette nulla di buono e l’uscita in barella completa il desolante quadro: entra Perin, ma Wojciech ha le mani sul volto, piange, temendo il peggio.

Scintille

Ko del numero 1 a parte, è la notte del buon debutto da titolare di Gatti in Serie A (che bella l’intesa con l’insostituibile Bremer), del tridente Cuadrado-Vlahovic-Kean che può e deve conoscersi meglio (non benissimo né il colombiano né Moise), ma è soprattutto la notte di Dusan che, rispetto a quattro giorni fa, impiega 8 minuti e mezzo per disegnare un calcio piazzato fotocopia di quello che aveva freddato Rui Patricio. Stavolta la traiettoria sembra leggermente più centrale e non bacia l’incrocio dei pali, ma ciò non toglie nulla della bontà di una punizione ormai brevettata. Non sarà mai la maledetta di Pirlo, di sicuro è una parabola benedetta dai cuori juventini. Paredes, nel frattempo, era appena arrivato allo Stadium: giusto il tempo di abbracciare Pogba accanto a sé e poi giù con gli applausi dalla tribuna vip per salutare la prodezza di Vlahovic. Il primo tempo di Juve-Spezia si condensa nell’attacco a una sola porta per una buona mezz’ora, con DV9 uomo ovunque tra centro e lato destro dell’attacco bianconero, mentre il centrocampo confermato in blocco da Allegri vede Miretti ancora propositivo (il talento uscirà nel finale tra gli applausi scroscianti dello Stadium). Gotti, sul fronte Spezia, se la gioca con Gyasi avanzato accanto a Nzola, ma a parte un gol annullato giustamente al ghanese autore di un perfetto lob a scavalcare Szczesny e una fiammata di Bourabia pochi secondi prima del ko di Szczesny, il tecnico dei liguri non ricava molto altro.

Promesse

Detto che alla Juve mancherebbe un rigore per fallo di Hristov su Cuadrado, sul quale l’arbitro Colombo decide di sorvolare (decisione presa e dunque nessun intervento possibile da parte del Var, così come su una successiva strattonata di Kiwior su Vlahovic), del secondo tempo si ricorda intanto il ritorno in campo di Angel Di Maria sedici giorni dopo lo show del Fideo contro il Sassuolo prima dell’infortunio. Ma lo Spezia parte decisamente meglio, approfittando di una fase di chiara lentezza mista a imprecisione bianconera, e malgrado alcune chiusure puntuali di Bremer e Gatti, non demorde. Gyasi e Nzola rispondono presente, Miretti e ancora Vlahovic (colpo di testa da fermo su corner, Dragowski è sveglissimo) sfiorano il 2-0. Allegri annusa il pericolo e ne cambia due in un amen: dentro Kostic e, appunto, Di Maria per Cuadrado e Kean. Non cambia tantissimo, perché nel frattempo anche l’attento Rabiot dei primi 45 minuti si affloscia e i rifornimenti a Vlahovic latitano. Il «calma!» di Allegri squarcia il silenzio dello Stadium, Danilo si pappa il 2-0, quindi nel recupero il gol di Milik (subentrato a Vlahovic) che riaccende la passione alla Continassa. Ultimo dettaglio, che poi tale non è: Alex Sandro dà il cambio a Bremer che esce sulle sue gambe, ma un problemino fisico potrebbe averlo anche lui.

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