Psg-Juve, la chiave tattica: diga solida, non contro la magia

I bianconeri concedeno poco nel primo tempo con il 3-5-2, ma ai parigini bastano due lampi. Nella ripresa passaggio al 4-4-2 e baricentro più alto: più chance e più rischi
Psg-Juve, la chiave tattica: diga solida, non contro la magia© Juventus FC via Getty Images

TORINO- Non c’è diga che possa arginare la magia. Quella che Massimiliano Allegri aveva approntato per frenare l’attacco del Paris Saint-Germain si è mostrata solida, mobile, capace all’occorrenza di avanzare: ma due piccole crepe e due lampi di genio di Neymar e Verratti, sfruttati con due colpi magistrali da Mbappé, hanno proiettato oltre il Psg. Il tecnico bianconero aveva scelto il 3-5-2 per avere, con i tre difensori e i tre centrocampisti, superiorità numerica nella zona centrale sui due mediani e il tridente offensivo della squadra di Galtier, lasciando Cuadrado e Kostic a duellare sulle fasce con Hakimi e Nuno Mendes. Superiorità con cui ridurre al minimo gli spazi a disposizione del trio di stelle avversario. Come detto la soluzione ha spesso funzionato, tanto che il Psg ha chiuso il primo tempo con 4 conclusioni verso la porta di Perin, le stesse tentate dalla Juventus, ma non appena i bianconeri hanno concesso un minimo sono stati puniti. Sulla prima rete è stato Paredes a seguire con leggero ritardo Neymar, che poi da fermo ha inventato un pallonetto sublime per servire Mbappé, all’altezza del compagno nello scatto e soprattutto nel destro al volo. Sulla seconda, quando sembrava normale che Verratti allargasse sulla destra per Hakimi, Danilo si è mosso verso l’esterno e l’azzurro ne ha approfittato per tagliare palla al piede verso il centro, dando il là alla splendida azione del raddoppio parigino. Errori minimi, che contro altri avversari la Juventus non avrebbe probabilmente pagato, ma che si sono rivelati fatali contro fenomeni come quelli affrontati ieri.

Il cambio: Mckennie per Miretti

Il doppo svantaggio ha spinto Allegri a cambiare, inserendo McKennie per Miretti e passando dal 3-5-2 a un 4-4-2, con l’arretramento di Cuadrado in difesa e Danilo allargato da terzo centrale a terzino sinistro e il texano e Kostic davanti a loro. La superiorità numerica sulle corsie esterne ha permesso alla Juventus, grazie anche al lavoro di raccordo di Milik, di trovare proprio McKennie e Kostic alle spalle di Hakimi e Nuno Mendes, con la squadra bianconera che ha chiuso con 7 cross e 13 tiri, effettuandone dunque 9 nella ripresa contro i 4 del primo tempo e riuscendo, su azione da angolo, ad accorciare proprio con il texano. Con il cambio e il tentativo di alzare il baricentro la squadra di Allegri si è anche presa qualche rischio in più, ma al contrario di quanto accaduto nel primo tempo Mbappé è stato meno letale, soprattutto quando ha sprecato un contropiede calciando a lato senza servire Neymar.

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