Juve, più giovani e meno spese: la svolta

Stop a cartellini folli e ingaggi in discesa: lo stadio ridà fiato. Definito l’obiettivo della stagione in corso: dimezzare il rosso e portarlo a 125 milioni
Juve, più giovani e meno spese: la svolta© Getty Images

TORINO - Il buco da 250 milioni era previsto e prevedibile in casa Juventus, visto che il bilancio 2021-22 ha sofferto ancora dell’effetto Covid, con gli stadi soltanto parzialmente riaperti nel finale di stagione, e della spesa per le precedenti campagne trasferimenti, a cominciare dai costi residui di Cristiano Ronaldo. Dall’estate 2021, con l’arrivo di Maurizio Arrivabene nel ruolo di ad, il club bianconero ha varato un nuovo corso basato sulla spending review e sta lavorando sulla sostenibilità. La parola d’ordine è abbattere i costi, oltre ovviamente incrementare i ricavi, ma su questo aspetto si va più a rilento per via della crisi globale dettata dalla guerra e dalla crisi energetica.  
L’80% delle uscite della Juventus riguardano l’ammortamento dei giocatori e il monte ingaggi: su questi due punti si è concentrata la nuova dirigenza con l’obiettivo di ridurre del 50% le perdite nel 2022-23, di arrivare a un rosso accettabile (vale a dire sotto i 10 milioni di euro) nel 2023-24 e magari dal 2024-25 tornare a rifiatare. Ciò non significa rinunciare all’acquisto dei big: i campioni si continueranno a comprare, ma accanto ai fuoriclasse occorre far crescere i ragazzi dal vivaio (è il progetto della seconda squadra, o Next Gen), che non costano nulla (anzi, il club ottiene dei ricavi dalla loro cessione) e hanno uno stipendio più abbordabile, garantendo nel contempo un alto livello tecnico se vogliono aspirare a passare in prima squadra.

Il monte ingaggi

Altro margine su cui lavorare è il ceto medio, ovvero quei giocatori di riserva che nelle passate stagioni avevano costi troppo esosi: ci sono state partite in cui la panchina gravava - come stipendi lordi - per oltre 50 milioni. Basta pensare a Ramsey (10,5 milioni lordi) o a Bernardeschi (7,6), due dei bianconeri che sono andati via in estate. E proprio nei due mesi scorsi si è compiuta la svolta con la riduzione del monte ingaggi: gli stipendi dei nuovi arrivati ammontano a 56 milioni lordi, ma la Juventus ne ha risparmiato 76 dai giocatori che ha ceduto. In totale, la squadra a disposizione di Massimiliano Allegri ha ingaggi lordi pari a 158 milioni, in calo di circa 20 milioni rispetto a un anno fa. Evidenti riflessi del nuovo corso si hanno anche sul peso a bilancio dei calciatori tesserati dal club bianconero: dopo la chiusura del mercato estivo si è registrato un -33 milioni rispetto all’inizio della stagione 2021/22. La rosa del club costa attualmente (a meno di interventi sul mercato di gennaio) poco più di 278 milioni, in evidente ribasso rispetto ai 311 milioni della passata stagione.

I ricavi

Sul fronte dei ricavi, la prima voce a tornare a crescere da questa stagione sarà quello dello stadio. Nel 2018-19, l’ultima annata pre pandemia, i ricavi da stadio avevano raggiunto quota 83 milioni, 62,5 milioni legati alle gare e 20,8 milioni legati all’extra campo. Sono scesi a 54 milioni nel 2019-20, quando gli impianti hanno chiuso a fine febbraio 2020 per via del Covid, e nella passata stagione l’impatto dell’Allianz Stadium è stato di appena 7,1 milioni. La riapertura totale dello stadio, soprattutto nelle sfide di Champions che garantiscono l’esaurito, come i big match della Serie A, cosiccome il ritorno degli abbonati permetterà di recuperare terrenoe incrementare il fatturato. Poi si punterà ovviamente anche sul merchandising e sul marketing: la tournée negli Stati Uniti ha avuto anche come obiettivo quello di impattare sul mondo americano per accrescere la visibilità e il valore del brand. Accrescere i ricavi ha una valenza pure sui parametri delle nuove regole Uefa che dalla stagione 2025-26 limiteranno la possibilità di spendere al 70% di quanto incassato.

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