Juve beffata: è emergenza squalifiche per Monza

Le espulsioni nel finale della sfida contro la Salernitana preoccupano i bianconeri in vista del prossimo impegno di campionato. Con un’unica consolazione
Juve beffata: è emergenza squalifiche per Monza© Getty Images

TORINO - Oltre al danno, la beffa. In un colpo solo, al 95’, la Juventus ha perso un gol (quello del 3-2 di Milik), due punti in classifica, due giocatori (espulsi Cuadrado e Milik. Il polacco per doppia ammonizione dopo l’esultanza della rete, poi annullata) e l’allenatore (rosso anche per Allegri nel finale). Defezioni che ingrandiscono l’emergenza della Juventus in vista delle trasferta di domenica a Monza, dove oltre ai lungodegenti sarà assente anche Manuel Locatelli.

Juve, consolazione Miretti

In mezzo a tante notizie negative, l’unica consolazione arriva dal giovane Fabio Miretti. Il centrocampista bianconero ha confermato anche ieri sera, soprattutto nel primo tempo, di poter essere intanto il presente della Juventus, più che mai un futuro di altissimo livello. Nel primo quarto d'ora, quello in cui si è vista una delle più belle edizioni stagionali della squadra bianconera, la diciannovenne mezzala cresciuta nel settore giovanile fin da quando aveva otto anni è sembrata un rebus irrisolvibile per gli uomini di Nicola. Un'intelligenza illuminante nel muoversi tra la linea dei centrocampisti e quella dei difensori, trovando sempre il punto a metà strada dove né gli uni né gli altri riuscivano a coprirlo e da dove poteva riuscire a ricevere libero. Un bis della lezione di smarcamento già offerta poche settimane fa contro la Roma. Una delle qualità senza dubbio migliori di Miretti, ma che nasce da un'altra ancora più sorprendente, vista l'età, e ancora più sintomatica di un valore assoluto di alto livello: il diciannovenne di Pinerolo che stravedeva per Nedved e studia De Bruyne vede quello che succede con un tempo almeno di anticipo rispetto agli altri. Qualità che accomuna i grandi e grazie alla quale si è procurato due volte la possibilità di andare al tiro nei primi minuti: prima rubando palla in mezzo a Coulibaly e Piatek, poi soffiandola a Vilhena che se la era allungata ed era andato deciso su di lui aspettandosi il contrasto, mentre Miretti che ne aveva compreso l'intenzione l'ha lasciata sfilare liberandosi. Nel primo caso ha poi aggiunto due dribbling prima di impegnare Sepe con un diagonale di sinistro, nel secondo lo ha fatto subito con il destro. La preparazione iniziata con un mese di ritardo e le tante partite giocate lo hanno un po' appannato nella ripresa, ma senza cancellare l'impressione suscitata prima.

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