Di Maria, a Monza parte il Mondiale della Juve!

L’argentino finora è stato bloccato da infortuni e cali di forma, pensa solo all’Argentina?  No, ma deve iniziare a lasciare il segno in Italia
Di Maria, a Monza parte il Mondiale della Juve!© Juventus FC via Getty Images

TORINO - E in tutto questo, Angel Di Maria che fa? Oltre a discettare sulle scelte di Massimiliano Allegri, si intende...L’avevamo lasciato inquisitore, con Arkadiusz Milik, dopo la sconfitta patita allo Stadium per 1 gol a 2 contro il Benfica: «Ma perché ti ha sostituito?». Di lì a poco, la stoccata di Massimiliano Allegri che ha fornito le sue (più o meno discutibili, per la carità) valutazioni tattiche epperò ha implicitamente puntualizzato due cosettine mica tanto marginali sul Fideo e il suo momento. Rewind: «Angel ha fatto mezzo allenamento con la squadra, è normale che debba trovare una condizione. Poi in quel momento lì ho tolto Milik perché comunque, mettendo Di Maria che non era in condizione ottimale, con due centrocampisti stavamo soffrendo e siamo andati in mano ancora di più al Benfica e quindi ho dovuto togliere una punta: o Vlahovic, o Milik, siccome Milik mi sembrava un pochino più stanco ho lasciato dentro Dusan per cercare di avere un centrocampista in più mettendo poi Kean che era una punta aggiunta». Come a dire: caro Angel, Milik l’ho dovuto togliere perché per come stavi giocando tu che eri fuori condizione, eravamo in balia degli avversari a centrocampo. Sottosottointeso: pensa a giocare, che ad allenare penso io...

Nuovo inizio

Capitolo chiuso, ora, comunque. Tecnico, giocatore, ambiente, società auspicano che da domani non ci siano più siparietti da commentare bensì gol e vittorie da festeggiare. Complimenti da elargire. Finora, peraltro, proprio Di Maria è uno dei giocatori che maggiormente hanno suscitato ammirazione e salamelecchi vari. E’ oggettivamente un calciatore sopra la media, con qualità enormi: probabilmente tra i più talentuosi del campionato, esterno tra i più formidabili dell’ultimo decennio.

L'impatto del Fideo

Tuttavia, al momento, la sua situazione è tutta da decifrare e il suo impatto sulle sorti bianconere è ancora da scoprire, sino ad ora limitato da infortuni, assenze, ricadute, prestazioni in riserva. A maggior ragione senza Paul Pogba e Federico Chiesa, è lui l’uomo deputato a far compiere il grande salto di qualità alla squadra. Massimiliano Allegri ci conta e sin dal principio ha cercato di organizzare la squadra in modo di fare rendere al meglio il Fideo.

Le motivazioni di Angel

Da fuori, qualche scettico, storceva il naso sulle motivazioni che potesse avere un calciatore di 34 anni deciso a firmare un contratto di un solo anno, quasi fosse la preparazione al Mondiale il principale, vero, obiettivo del giocatore. In realtà Di Maria ha voluto subito sgombrare il campo da certe dicerie, ha sottolineato quanto tenga alla Juventus (peraltro scelta nonostante corteggiamenti di altri top club). Ora, però, è il momento di mettersi in mostra e fare la differenza. Titolare oppure di nuovo chiamato in causa a partita in corso, ma Angel deve dimostrare che in un certo senso, in termini di carica e voglia di incidere, per lui il Mondiale comincia a Monza. Per una volta non si sconfina più di tanto nel pleonastico: come una finale.

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