Juve, zero reazioni: altri fischi e contestazione a Monza

La reazione dei tifosi prima e dopo la partita. In campo, spenti e intimiditi, i giocatori non fanno nulla per evitarla
Juve, zero reazioni: altri fischi e contestazione a Monza© Getty Images

INVIATO A MONZA - Sta tutto lì, nel finale. Dopo il triplice fischio di Monza-Juventus 1-0. I giocatori bianconeri in piedi davanti al settore ospiti, più o meno all’altezza del dischetto da rigore. In piedi. Immobili, contriti e affranti. Sì, flagellateci, paiono dire. Ce lo meritiamo. Mentre sibilano fischi e piovono insulti, copiosi. E intanto dagli altoparlanti dell’U-Power risuonano a 100 decibel Cochi e Renato: «Eh, la vita la vita / E la vita l'è bela, l'è bela / Basta avere l'ombrela / Ti ripara la testa». C’è un che di surreale, paradossale, amaro e ironico allo stesso tempo. Manco a farlo apposta. 

Déjà vu

Era già accaduto - al netto di Cochi e Renato - all’Allianz Stadium dopo il ko contro il Benfica. In quel caso s’è parlato di capitan Leonardo Bonucci e compagni. Riferendosi a Monza sarebbe più opportuno parlare di Danilo, e compagni, visto che il capitano è stato lasciato in panchina per scelta tecnica. Aveva fatto giusto in tempo a fare certe dichiarazioni post-partita, Bonucci, in effetti poco in linea con la ricerca della positività a tutti costi scelta come mood comunicativo da Allegri: «Sono preoccupato, non c’è da nascondere nulla. Purtroppo usciamo dalla partita troppo spesso, vuoi per un fatto mentale o per un fatto fisico, non so per quale motivo. Questo è quello che mi preoccupa di più, facciamo molta fatica a essere costanti durante le partite». Ieri è rimasto a guardare, suo malgrado.  Danilo, invece, c’era in campo e c’era anche a bordo campo. A ridosso del match è toccato a lui andare a parlare con i tifosi bianconeri che, prima ancora del fischio d’inizio, sulla s… fiducia, già contestavano Allegri e la squadra: «Fuori i coglioni». L’intervento di Danilo ha placato gli animi. Il brasiliano, sempre di più personaggio leader dello spogliatoio, ha svolto un’opera di preziosa mediazione e confronto con i tifosi. Un classico dialogo all’insegna del «c’è tempo dopo per dimostrarci, eventualmente, il vostro disappunto. Ma per questi 90 minuti sosteneteci. Noi daremo il massimo». Nelle intenzioni, per carità. Nei fatti sono invece subentrate disfunzioni varie. La Juventus mai è entrata in partita e presto ne è uscita, assieme ad Angel Di Maria espulso sul finire del primo tempo. Tocca persino sottolineare che quella del Fideo, d’istinto, è stata l’unica… reazione degna di nota della Juventus. Per il resto, anche dopo il gol incassato, se ne sono registrate pochine e assai poco concrete. Chi si aspettava una prestazione del gruppo di quelle che valgono come una dichiarazione d’intenti pro-tecnico, di quelle in cui si vuole provare a puntellare una panchina traballante, beh, è rimasto piuttosto a bocca asciutta.

Juve al buio, è confusione totale

Personalità

Quella stessa personalità venuta meno in svariati momenti di questo avvio di stagione - vuoi dopo un gol segnato e vuoi dopo un gol subito - è mancata anche contro il Monza. Squadra neopromossa (per la prima volta in massima serie) e che ha trovato bene di conquistare i suoi primi tre punti tutti insieme proprio contro la Juventus dai fatturati mostre e dell’allenatore più pagato della Serie A. Roba da restare senza parole, come appunto i calciatori bianconeri a fine partita. Eccetto qualche tweet, nessuno ha voluto prestarsi a commenti prima di lasciare lo stadio. L’assunzione di responsabilità - da uomini - c’è stata appunto in quelle scuse silenziose davanti ai tifosi. Poi, effettivamente, con i fatti s’è voluto dimostrare che è il caso di stare zitti e lavorare. Questo il messaggio passato in quegli interminabili minuti. Mentre Cochi e Renato continuavano a filosofeggiare… «E la vita l'è strana / Basta una persona / Che si monta la testa»

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