Juve verso il CdA: ecco cosa deciderà

Il Consiglio d'amministrazione della Juventus è stato convocato per domani. Dovrà approvare il bilancio e discuetere gli eventi significativi degil ultimi mesi. Tratterà anche la posizione di Allegri?
Juve verso il CdA: ecco cosa deciderà© LaPresse

TORINO - Domani, venerdì 23 settembre, si riunirà il Consiglio di Amministrazione della Juventus. Di solito non fa notizia, ma questa volta è stata attribuita al Consiglio molta importanza dai media e dai tifosi perché arriva in un momento critico della gestione tecnica di Massimiliano Allegri. E allora, tanto vale andare dritti al punto: può il Consiglio di Amministrazione decidere l'esonero di Allegri, come molti hanno sostenuto in questi giorni? Tecnicamente può dare un indirizzo al management, ma è piuttosto remota l'ipotesi che il CdA di domani inviti la dirigenza a cambiare l'allenatore, per due fondamentali ragioni.

Questione di competenza

Il Consiglio di Amministrazione di una società è un organo che deve contribuire alla gestione della società e rappresenta una sorta di garanzia per i suoi azionisti. Considerati questi compiti, la decisione di esonerare un allenatore potrebbe rientrare nelle mansioni, tuttavia il CdA della Juventus non è mai entrato nelle questioni tecnico-calcistiche proprio per la specificità della Juventus stessa, società per azioni, ma anche club di calcio. I consiglieri della Juventus sono manager con varie competenze, da quelle economiche a quelle nell'ambito dei media e più in generale gestionali. Nessuno ha l'esperienza calcistica per discutere tecnicamente un tema come l'esonero, tranne ovviamente Pavel Nedved, Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene che fanno parte del CdA e rappresentano anche il management. Quindi, anche in caso di discussione dell'argomento (mettiamo che un membro chieda lumi sull'attuale crisi tecnica della squadra), la situazione verrebbe illustrata dallo stesso management che sta confermando la fiducia in Allegri. In passato il CdA ha vagliato alcune decisioni prettamente calcistiche (l'acquisto di Cristiano Ronaldo per esempio), ma sempre prendendo in considerazione l'aspetto ecoomico della faccenda. Per come è strutturata la Juventus, le decisioni prettamente "calcistiche" sono delegate ai manager che poi rendono conto al CdA e all'assemblea, ma non vengono prese in seno al CdA.

Questione economica

E proprio il fatto che il Consiglio di Amministrazione della Juventus si occupa di conti più che di giocatori e allenatori, è semmai possible che la vicenda Allegri venga trattata sotto il profilo delle sue conseguenze finanziarie. Ovvero: quanto costerebbe esonerare Allegri e assumere un altro allenatore? Molto. Perché i soldi dovuti ad Allegri da qui alla fine del contratto difficilmente verrebbero risparmiati e a quelli si aggiungerebbe l'ingaggio di un nuovo tecnico. È vero che il CdA potrebbe fare valutazioni sui mancati introiti in caso di fallimento sportivo della stagione, ma al 23 di settembre, cioè all'inizio dell'annata, i consiglieri preferiscono evitare una decisione che amplierebbe i già ingenti costi di gestione, senza avere la garanzia che questo basti a evitare il fallimento sportivo e senza avere la certezza che continuare con Allegri non porti, alla fine, alla soluzione del problema. Insomma, ammesso e non concesso, che il tema Allegri finisca sull'enorme tavolo della sede deputato a ospitare il CdA, è assai remota l'ipotesi che se ne esca con la decisione dell'esonero. Il CdA sarà più impegnato a dibattere i brutti risultati di bilancio della stagione '21-22, che dovranno essere approvati per la presentazione all'assemblea (la cui data verrà stabilita proprio dal CdA).

Allegri salvo?

Allegri è quindi da considerare salvo? Sì. La conferma di Allegri, ribadita anche dopo la sconfitta di Monza, non è in discussione in questo momento all'interno della Juventus, dove la concentrazione è tutta sul modo in cui aiutare il tecnico a ritrovare la strada giusta. Ed è ovviamente una conferma condizionata dai risultati, come quella di qualsiasi tecnico. Difficile stabilire una "scadenza" di questa fiducia, ma pare scontato che i dirigenti vogliano vedere una svolta decisa già nel ciclo di cinque partite in meno di due settimane che ci sarà alla ripresa del campionato. Dal 2 al 15 ottobre la Juventus affronterà il Bologna, il Maccabi, il Milan, ancora il Maccabi e poi il derby con il Torino. Dopo queste cinque gare lo scenario sarà più chiaro, perché senza una reazione da parte della squadra si potrebbero aprire gli scenari per un cambio del tecnico. Tuttavia è più credibile che la Juventus tiri le somme alla fine della prima parte della stagione, quando inizierà la pausa mondiale. A quel punto sarà chiaro il destino europeo (ottavi di Champions o Europa League) e la posizione in campionato. Se mai il destino di Allegri sarà in dubbio è più probabile che avvenga a metà novembre più che a metà ottobre.

 

Altri allenatori

Sono stati quindi chiamati altri allenatori? No. A dispetto delle voci, la Juventus non ha contattato nessun altro tecnico, ne messo in allerta quelli del settore giovanile (vedi Montero). In questo momento la dirigenza sta facendo di tutto per far funzionare questo progetto tecnico (nel quale sono coinvolti anche i dirigenti) e contattare altri tecnici sarebbe alquanto destabilizzante, insomma un autogol che eviti se speri ancora di vincere la partita. Quando partiranno serie esplorazioni per un'alternativa ad Allegri sarà il segnale che il destino di Allegri è segnato. E al momento ancora non lo è.

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