Le partenze flop della Juve: il 2015 iniziò peggio e fu scudetto

La squadra totalizzò in sette partite appena 8 punti, due in meno degli attuali, per poi accendere i motori, invertire la rotta e raggiungere il titolo di campione d’Italia con 9 punti sulla seconda
Le partenze flop della Juve: il 2015 iniziò peggio e fu scudetto© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Nervi saldi, per provare a guardare in faccia la realtà con la giusta determinazione ma senza timori. E allora per capire in che guaio è finita la Juventus di Massimiliano Allegri abbiamo chiesto al nostro statistico Massimo Fiandrino di darci una mano per comprendere le dimensioni del problema che sta avvolgendo la squadra bianconera. Come potete vedere, abbiamo comparato l’inizio di stagione della Juventus nei primi sette turni dell’era Andrea Agnelli. Giusto per comprendere quanto sia in controtendenza l’attuale situazione che vede Bonucci e compagni con appena 10 punti in classifica.

Bene, in effetti la storia dell’era Agnelli racconta ben altre performance, con partenze spesso quasi impeccabili, a costruire la base solida di campionati che in nove occasioni si sono concluse cucendosi il tricolore sul petto. Ma in realtà la storia racconta che la Juve del presidente Andrea ha saputo fare anche peggio: era la stagione 2015/16, quando, fresca del primo scudetto allegriano vinto il campionato precedente, totalizzò in sette partite appena 8 punti - due in meno degli attuali - per 9 reti realizzate e 8 subite per poi accendere i motori a tutta e invertire la rotta a raggiungere appunto il titolo di campione d’Italia con 9 punti sulla seconda. Dunque chi pensa che sia impossibile provare a vincere ancora lo scudetto racconta una falsità, o perlomeno qualcosa che già il passato ha servito su un piatto d’argento. Perché in effetti quella rimonta fu qualcosa di prezioso sia a livello tecnico che caratteriale. Ma si sa, vincere aiuta a vincere e quindi accendere la scintilla potrebbe davvero dare anima a una eventuale potente fiammata. Dunque l’ottimismo ha diritto di cittadinanza per quanto riguarda il campionato, statistiche alla mano, mentre per la Champions la situazione è diventata critica come non mai nell’era Agnelli. Mai, infatti, la Juventus aveva cominciato il proprio cammino nella fase a gironi con due sconfitte consecutive (entrambe per 2-1, in casa del Psg e a casa propria con il Benfica).

Chiaro come il sole, quindi, che ora il doppio confronto che attenderà la Juventus contro gli israeliani del Maccabi, prima a Torino e poi in trasferta, non potrà che tradursi in due vittorie se si vorrà continuare di sperare nel passaggio del turno e quindi l’approdo agli ottavi di finale. Andrea Agnelli, da presidente, ha visto i bianconeri fermarsi alla fase a giorni soltanto nella stagione 2013/14, allora c’era Antonio Conte in panchina. Per evitare il bis il postulato di base è appunto il doppio successo con l’Haifa per poi puntare a un colpaccio contro una delle due big con cui si è già registrata una sconfitta. Una partita alla volta, come dicono gli allenatori. Certo. Ma la sensazione è che ritrovare la rotta in campionato possa aiutare anche a trovare il giusto vento poi per veleggiare in Champions.

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