Mondiale, iniziano le grane: l’Argentina vuole prima Paredes e Di Maria

Tutti in anticipo in nazionale? Il clamoroso desiderio federale difficilmente verrà esaudito, ma influirà sui sudamericani
Mondiale, iniziano le grane: l’Argentina vuole prima Paredes e Di Maria© ANSA

Nessuno tocchi le nazionali. Ci mancherebbe altro. Rappresentare il proprio Paese continua a essere, ancora oggi, il sogno di tutti i bimbi che cominciano a tirare i primi calci a un pallone. L'affaire Immobile è la chiara di dimostrazione di come anche un calciatore che sa di non essere in perfette condizione fisiche non rinunci volentieri a una convocazione. A tutto, però, c'è un limite. Quello imposto dalla logica. Nel calcio, però, come nella vita del resto, non sempre il buonsenso si impone: «I calciatori argentini convocati per il mondiale chiederanno ai propri club di saltare l'ultimo incontro di campionato prima dell'inizio del torneo in Qatar per mettersi a disposizione di Scaloni con qualche giorno di anticipo». Ebbene, se quanto pubblicato dal sito argentino Doble Amarilla dovesse rivelarsi vero, i limiti imposti dalla logica verrebbero non solo superati, ma distrutti e umiliati.

Non sono poche le squadre che nelle prossime settimane saranno costrette a fare a meno dei propri calciatori caduti in nazionale come i piccoli indiani di Agatha Christie. Per il Barcellona, che ha perso in un solo colpo Koundé, Araujo, de Jong e Depay, l'entità del danno è drammatica. Il famigerato virus Fifa ha, però, colpito duramente anche le squadre italiane: da Maignan a Brozovic, passando per Demiral, Koopmeiners, Miretti, Pellegri, Kovalenko e Reca. E potrebbe non essere finita qui. Ed è per questa ragione che non è difficile immaginare quale potrebbe essere la reazione della Juventus di fronte alla richiesta di Angel Di Maria e Leandro Paredes di saltare la quindicesima giornata che vedrà i bianconeri di Massimiliano Allegri impegnati contro la Lazio. Lo scenario ipotizzato dall'Afa e dalla Conmebol è di una irresponsabilità tale che viene davvero da chiedersi se i colleghi argentini non abbiano preso un granchio. I primi a correre il rischio di venire inghiottiti dal vortice delle polemiche potrebbero essere, infatti, gli stessi calciatori. E già, perché se le cose stanno davvero così nessuno crederebbe, in prossimità del fine settimana della discordia (11-13 novembre), che la squalifica rimediata da Tizio non sia stata forzata o che il problema muscolare di Caio sia tale da impedirgli di giocare. Basti pensare alle recenti critiche ricevute, prima che questa storia venisse fuori, da Paulo Dybala: «Non sarà facile, perché le altre federazioni farebbero la stessa cosa, ma l'Afa ci proverà». Quest'ultima considerazione del collega di Doble Amarilla fa capire, prima di tutto a chi l'ha avuta, quanto possa essere surreale questa meravigliosa idea.



Manco a farlo a posta, durante un’intervista rilasciata a Espn, Paredes ha affrontato il tema della preparazione al Mondiale che, questa volta, è ancora più spinoso del solito perché il torneo in Qatar si disputerà nel bel mezzo della stagione: «Ne parlavamo proprio ieri e poi Messi lo ha ripetuto alla fine della partita. Quanto più ci pensi, peggio è. Quello che deve fare un calciatore è pensare a giocare, dando il 100% per il proprio club per arrivare nelle migliori condizioni possibili al mondiale. Uno prova a non pensarci, ma è davvero difficile che la mente non voli fin lì o non essere ansiosi. Il trasferimento alla Juve? Non è stato semplice prendere la decisione di lasciare Messi e cambiare squadra prima del Mondiale, ma ho preso la decisione giusta perché avevo bisogno di minuti e trovarli in un grande club come la Juve era uno dei miei sogni».

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