Pogba: "Tifosi Juve, il top! Neanche a Manchester tanto amore"

Il francese sta svolgendo la riabilitazione, punta a Benfica-Juve del 25 ottobre: "Non mi lascio distrarre dal resto, penso solo a tornare a vincere. E' il momento giusto per me e per il club. Allegri? Rapporto forte"
Pogba: "Tifosi Juve, il top! Neanche a Manchester tanto amore"

Paul Pogba sta tornando e ha voglia di farlo sapere. Inforutnatosi a luglio, ha scelto (malauguratamente…) di non farsi operare subito. Scelta sbagliata in un momento difficile: ci sta. L’intervento riparatore è poi giunto il 5 settembre, da allora via alla riabilitazione. Il francese ha messo nel mirino la sfida contro il Benfica del 25 ottobre. E comincia a dare segni di ripresa innanzitutto a parole. Nel numero di GQ Italia, da oggi in edicola, ha spiegato la scelta di tornare alla Juve, il recupero dall’operazione, la nazionale, la voglia di concentrarsi solo sul calcio.

Pogba, la Premier, il Manchester United e la Juve

«In Premier League in questo momento ci sono potenzialità economiche senza pari, c’è più facilità da parte dei club di comprare i giocatori che si vogliono rispetto all’Italia. Penso che sia questa la vera differenza. Ma se devo restare al calcio giocato, quello italiano è sempre stato per me uno dei migliori nel mondo. Dico che non c’è molta differenza fra giocare nel Manchester United e nella Juventus; quando sei in un grande club, sei in un grande club. E la Juve lo è sempre stato, il più grande d’Italia».

VOCI E DISTRAZIONI DOPO L’INTERVENTO «Avendo iniziato a giocare ad alti livelli molto giovane, sono abituato a gestire le voci. Fa parte del gioco: come atleti conviviamo con elogi e critiche settimanalmente, sapendo che dobbiamo mantenere un equilibrio e la concentrazione sul nostro lavoro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ritorno alla Juve: dagli scudetti al Mondiale con la Francia

«A me piace pensare e dire che è il mio cuore che ha fatto la scelta. Era anche forse il momento giusto per tornare qua. Gli ultimi tre anni a Manchester, condizionati anche dagli infortuni, non sono andati come volevo, non è un mistero. Ho pensato che se a questo aggiungevamo il fatto che anche la Juve arriva da due anni in cui non ha vinto lo scudetto, era una bella sfida per entrambi. E forse era il momento giusto per ritrovarci e provare a riprenderci il posto che ci spetta, a me e alla Juve. E soprattutto per tornare a vincere. La prima volta qui ero più giovane e non avevo l’esperienza che ho adesso. Sono cresciuto nella vita personale, ho due bambini, una moglie, e anche come calciatore. Ho vinto il Mondiale con la Francia, l’Europa League con lo United, ho giocato con grandi giocatori e una grande squadra. Ho imparato tanto lì, era totalmente diverso dalla mia esperienza precedente. Dovevo prendermi più responsabilità che invece avevo meno qui alla Juve quando ero giovane e avevo giocatori esperti vicino a me. Adesso mi guardo e penso che sono diventato come questi giocatori, come Pirlo, come Buffon, come Chiellini. E ora tocca a me fare alla Juve quello che hanno fatto loro».

Pogba su Allegri e i tifosi della Juventus

«Ho sempre avuto un rapporto molto forte con il mister. Bello, onesto. Lui mi conosce e mi ha sempre spinto quando eravamo qua insieme. Anche quand’ero a Manchester siamo rimasti in contatto e abbiamo parlato molto». La piazza bianconera: «Quando sono andato via i tifosi sono stati molto riconoscenti per gli anni insieme. Ero giovane e davvero mi hanno sempre spinto allo stadio, erano sempre dietro di me, ho sempre sentito l’amore di questi tifosi, questa è la verità. Non ne ho mai sentito uno così grande, neanche al Manchester».

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Paul Pogba sta tornando e ha voglia di farlo sapere. Inforutnatosi a luglio, ha scelto (malauguratamente…) di non farsi operare subito. Scelta sbagliata in un momento difficile: ci sta. L’intervento riparatore è poi giunto il 5 settembre, da allora via alla riabilitazione. Il francese ha messo nel mirino la sfida contro il Benfica del 25 ottobre. E comincia a dare segni di ripresa innanzitutto a parole. Nel numero di GQ Italia, da oggi in edicola, ha spiegato la scelta di tornare alla Juve, il recupero dall’operazione, la nazionale, la voglia di concentrarsi solo sul calcio.

Pogba, la Premier, il Manchester United e la Juve

«In Premier League in questo momento ci sono potenzialità economiche senza pari, c’è più facilità da parte dei club di comprare i giocatori che si vogliono rispetto all’Italia. Penso che sia questa la vera differenza. Ma se devo restare al calcio giocato, quello italiano è sempre stato per me uno dei migliori nel mondo. Dico che non c’è molta differenza fra giocare nel Manchester United e nella Juventus; quando sei in un grande club, sei in un grande club. E la Juve lo è sempre stato, il più grande d’Italia».

VOCI E DISTRAZIONI DOPO L’INTERVENTO «Avendo iniziato a giocare ad alti livelli molto giovane, sono abituato a gestire le voci. Fa parte del gioco: come atleti conviviamo con elogi e critiche settimanalmente, sapendo che dobbiamo mantenere un equilibrio e la concentrazione sul nostro lavoro».

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