Di Maria alla Tadic, Milik come Mitrovic. Così la Serbia può ispirare la Juve

Vlahovic e Kostic si esaltano in Nazionale: adesso magari alla Continassa continueranno a ispirarsi alla squadra di Stojkovic che si candida per essere una mina vagante al Mondiale di novembre-dicembre in Qatar
Di Maria alla Tadic, Milik come Mitrovic. Così la Serbia può ispirare la Juve

TORINO - La Juventus e la Serbia sono unite da un doppio filo: Kostic-Vlahovic. La ripartenza in campionato dei bianconeri, che domenica si sono messi alle spalle la sconfitta con il Monza battendo 3-0 il Bologna di Thiago Motta, si è concretizzata a Torino, all’Allianz Stadium, ma in realtà è cominciata molto più a nord. In Norvegia, a Oslo, dove pochi giorni prima la Nazionale del ct Dragan Stojkovic aveva avuto la meglio sulla selezione di un certo Erling Haaland, super bomber nordico del Manchester City di Pep Guardiola. Successo, quello della Serbia, firmato dalla coppia juventina: Kostic che spinge sulla fascia sinistra e crossa, Vlahovic che segna. Contro il Bologna, dopo aver rotto il ghiaccio a Oslo, i due serbi si sono ripetuti. Prima Kostic ha portato in vantaggio la Juventus su suggerimento di Vlahovic e poi è stato Dusan a ritrovare quel gol che in campionato inseguiva addirittura dal 31 agosto.

Connessioni

Dopo che l’aria della Nazionale serba, che si candida per essere una mina vagante al Mondiale di novembre-dicembre in Qatar, ha fatto bene a Kostic, Vlahovic e a tutta la Juventus, adesso magari alla Continassa continueranno a ispirarsi alla Serbia di Stojkovic. In che modo? Magari riproponendo un telaio simile. Vlahovic in Nazionale gioca in coppia con Aleksandar Mitrovic, il bomber del Fulham (8 presenze, 6 gol), e i due alle loro spalle possono contare sulla fantasia di Dusan Tadic dell’Ajax. Una sorta di 3-4-1-2 con Kostic uomo a tutta fascia a sinistra.

Versione bianconera

Allegri ha i Kostic e i Vlahovic originali e in Milik ha trovato un’ottima spalla per Dusan, un po’ il suo Mitrovic juventino. E Tadic? Nella versione serba della Juventus potrebbe essere quel Di Maria che, in quanto a tecnica e fantasia, è un top mondiale. Non è un clone del trequartista dell’Ajax, il Fideo, però è un campione che in carriera ha dispensato tutta la sua qualità adattandosi a giocare in posizioni differenti e con compagni diversi. Un po’ ala classica con licenza di accentrarsi e un po’ mezzala offensiva, come quando ai tempi della Champions League vinta con il Real Madrid Carlo Ancelotti lo indietreggiò da un lato per ovviare all’assenza del prezioso Sami Khedira e dall’altro per farlo coesistere con Cristiano Ronaldo, Karim Benzema e Gareth Bale.

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