Juve, Di Maria nel vivo del gioco e libero di ispirare. La mossa decisiva di Allegri

Partito a destra, il Fideo ha svariato mentre i due compagni occupavano la fascia
Juve, Di Maria nel vivo del gioco e libero di ispirare. La mossa decisiva di Allegri© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Gli scambi di posizione tra terzino, mezzala e ala sono movimenti classici del 4-3-3, ma con tre giocatori atipici e duttili come quelli schierati ieri sera sulla destra dalla Juventus, Cuadrado, McKennie e Di Maria, possono essere spinti all’estremo, risultando ancora più imprevedibili. La squadra di Allegri (che in fase difensiva passava al consueto 4-4-2 abbassando Kostic e allargando McKennie) ha sfruttato bene quel tipo di azioni anche a sinistra, dove oltre a Kostic sono arrivati a piazzare pericolosi cross dal fondo anche la mezzala Rabiot e il terzino De Sciglio, ma si è trattato di movimenti più classici.

Juve, Allegri e la mossa Di Maria

A destra, invece, il tecnico ha concesso massima libertà di movimento a Di Maria, libero di seguire l’estro e agire di volta in volta da mezzala, da trequartista e da seconda punta, con McKennie e Cuadrado che assecondavano i suoi movimenti andando ad occupare gli spazi lasciati liberi dal Fideo. All’8’ del primo tempo, ad esempio, l’argentino arretrato in posizione da centrocampista ha cambiato campo con un bel lancio per Kostic, mentre davanti a lui McKennie e Cuadrado attaccavano la profondità, il texano sul centrodestra e il colombiano largo sulla fascia. Posizione, quest’ultima, che Cuadrado ha occupato quasi stabilmente, agendo di fatto da ala in una sorta di 3-3-4 offensivo: sua la palla per la conclusione di Vlahovic deviata in angolo da Cohen al 10’, suo un cross in sovrapposizione a Di Maria al 18, in una classica combinazione ala-terzino, suo il passaggio (sbagliato) verso il centro al 35’ da cui è comunque nato il gol di Rabiot. Gol arrivato su assist di Di Maria che in quell’occasione si trovava dalla parte opposta, sul centro sinistra, più largo dello stesso Rabiot: come detto l’argentino ha avuto infatti totale libertà di muoversi in ogni zona del campo e ha progressivamente finito con l’agire più spesso in appoggio a Vlahovic, lasciando la fascia destra a McKennie (pericoloso al cross al 23’ della ripresa) e Cuadrado.

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