Juve, Allegri a processo: quali sono i tre capi d’accusa

In questo pessimo avvio di stagione sono mancati gioco, spirito e condizione fisica: il verdetto tra otto partite

TORINO - Dunque otto partite e poi il verdetto. Nelle prossime otto sfide che porteranno allo stop per il Mondiale in Qatar, la Juventus, con le proprie prestazioni e quindi i conseguenti risultati che otterrà, di fatto deciderà la sorte di Massimiliano Allegri. Inevitabilmente il tecnico livornese è finito sotto processo e con le prossime partite dovrà smarcarsi dai tre capi d’accusa che lo vedono al centro del problema: 1) la mancanza di un gioco e quindi di una precisa identità tattica, 2) il non essere riuscito a trasmettere al gruppo uno spirito di squadra, i bianconeri in campo paiono un guppo senza anima, 3) aver sbagliato la preparazione fisica visto che la squadra è lenta e arriva spesso in ritardo sulle seconde palle. Dunque come si può evincere la situazione è grave o se si preferisce utilizzare un aggettivo diverso, complicata. Perchè in effetti questa Juventus vista sinora ha pecche di ogni tipo e non in eccelle in nulla. Lo raccontano le nove partite disputate in campionato e le quattro giocate invece in Champions League. Del resto i numeri riportati nella tabellina a fianco sono più che mai eloquenti sul disastro sinora prodotto. 

Juve, Allegri a processo

Dunque Allegri dovrà lavorare sui tre fronti per cercare di invertire una tendenza tanto soprendente quanto preoccupante. L’allenatore dovrà sposare un modulo destinato a diventare quello principale, anche per offrire qualche certezza in più ai calciatori. Quindi puntare sugli elementi che più degli altri dimostrano di avere a cuore la situazione e quindi in campo non mettono solo il proprio valore ma anche il coefficiente umano. Soltanto in questo modo, infatti, potrà contare su undici giocatori che in campo faranno di tutto per offrire qualcosa in più rispetto ai propri limiti. Occorrerà poi cercare di dare una scossa energica per aver una squadra finalmente più tonica e pronta per correre e combattere sui palloni dove troppo spesso arriva in ritardo. Questo probabilmente sarà l’aspetto più difficile sul quale intervenire visto che si giocherà quasi sempre ogni tre giorni. In questo senso, il grande lavoro sulla preparazione fisica si potrà svolgere durante la sosta di 45 giorni per il Mondiale. Sperando non sia troppo tardi.

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