Allegri: "Il ritiro non era una punizione, dobbiamo compattarci"

Il tecnico bianconero ha parlato alla vigilia del derby contro il Torino: "Abbiamo 29 partite, tutto il tempo per recuperare ma bisogna ricominciare"

TORINO - La Juventus di Massimiliano Allegri si prepara al derby contro il Torino in scena sabato allo stadio Olimpico (ore 18). Per i bianconeri una partita doppiamente importante vista anche la complicata situazione come ha dichiararo l'allenatore bianconerpo in apertura di conferenza stampa: "Domani è il derby, una partita sentita da parte di tutti. È una partita difficile, il Toro aggredisce, dà intensità. È complicata come tutte. Bisogna stare attenti, corti, lavorare di squadra e cercare di ottenere un risultato positivo".

Sull'inizio del ritiro e gli "oppositori"

"Il ritiro non era una punizione: è solo un momento per stare più insieme, e trovare il tempo per fare doppi allenamenti e dare in questo momento più ordine. Quando mancano i risultati si tende a vedere più nero di quello che è. Stare insieme, parlare, piò far bene. Il ritiro non è una punizione. Ho parlato con la squadra, dovevano andare a casa a prendere la roba e parlando abbiamo detto ci vediamo domani mattina - aggiunge - Giocatori contrari? Assolutamente no. Sono voci infondate. La squadra non ha mai chiesto di non fare il ritiro perché sappiamo il momento. Siamo rientrati mercoledì sera alle 18, abbiamo fatto allenamento e poi la mattina eravamo di nuovo in campo. Siamo concentrati per tirarci fuori da questa situazione. Dobbiamo iniziare a fare risultati".

Sulle parole del presidente Agnelli

"In prima persona ha dato la carica alla squadra, all’ambiente. Bisogna compattarsi, più di prima, tra società, squadra, staff tecnico e tifosi. C’è bisogno di tutti per uscire da questo momento. Bisogna fare le cose semplici e ordinate".

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Gli obiettivi

"Sono sempre gli stessi. Siamo in ritardo in campionato, abbiamo pagato la settimana da Salerno a Monza. Abbiamo 29 partite, tutto il tempo per recuperare ma bisogna ricominciare. Alla Champions penseremo dopo l’Empoli".

Bremer il giocatore che ha percorso più chilometri da inizio stagione

"In questo momento qui vi dico un dato. I dati sono fini a se stessi, dopo diventa un circolo vizioso. Nelle partite in cui abbiamo corso meno abbiamo fatto 3 vittorie e 3 sconfitte. I dati sono tutti validi ma non ce n’è uno che si risolve i problemi. Più che vedere i dati bisogna fare una partita ordinata, con semplicità, attenzione e con la cattiveria agonistica contro un Torino che fa della pressione in avanti la sua forza".

Sulle rotazioni e il discorso "vecchia guardia" o giovani?

"Non c’è da ruotare i giocatori, a seconda delle partite. C’è bisogno di far rifiatare, sia a livello fisico sia a livello mentale. La formazione la faccio in base alle caratteristiche dell’avversario e a quanto hanno giocato. Domani dobbiamo affrontare il Torino in una partita difficile, complicata, ma bisogna fare risultato - aggiunge - In questo momento, come tutti i momenti, l’incoscienza non ci deve mai abbandonare. Deve far parte dei giovani ma anche degli anziani. Deve essere quella cosa in più che dobbiamo tenere. Il campo dirà domani che partita faremo".

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Sulla reazione e i dubbi sulla compattezza del gruppo

"Non è una sfida mia personale, di tutti. Tutti insieme dobbiamo uscirne. Non è che uno vince gli altri perdono. Vinciamo insieme e perdiamo insieme. La squadra ha lavorato bene due giorni, oggi pomeriggio faremo la rifinitura e arriveremo domani a giocare alle 18 col Torino - aggiunge - Quando ci sono questi momenti sembra che la squadra non sia compatta, invece abbiamo tanta voglia di invertire la tendenza. Dobbiamo andare oltre tutto, superare le difficoltà che fanno parte della vita, del lavoro. Uscire da questa situazione, indipendentemente da domani che si vinca o si perde, una partita non cambia. Facciamo un passo alla volta".

Sugli attaccanti a disposizione e la probabile formazione

"Kean non ha colto l’occasione ad Haifa perché in rifinitura ha avuto un fastidio. Domani dovrò scegliere due tra Vlahovic, Milik e Kean. Non ho ancora deciso la formazione, perchè oggi abbiamo l’ultimo allenamento. Paredes è arrivato, non aveva giocato al Psg, si è messo a disposizione. Non è detto che domani non giochi. Non è Paredes o un altro giocatore. È tutta la squadra. Noi dobbiamo fare una partita accorta, ordinata, fare un passetto alla volta. In una giornata non possiamo costruire tutto".

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Cosa ha innervosito Allegri in questo inizio stagione

"Stare qui a dire cosa abbiamo sbagliato… Una cosa che da inizio campionato abbiamo sbagliato sono i gol che abbiamo preso: col Maccabi in casa, i due laggiù, il gol a Firenze. Tutte situazioni di contropiede subito. Non è questione fisica, ma di attenzione. Quando facciamo la fase offensiva dobbiamo curare la fase difensiva".

 

 

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TORINO - La Juventus di Massimiliano Allegri si prepara al derby contro il Torino in scena sabato allo stadio Olimpico (ore 18). Per i bianconeri una partita doppiamente importante vista anche la complicata situazione come ha dichiararo l'allenatore bianconerpo in apertura di conferenza stampa: "Domani è il derby, una partita sentita da parte di tutti. È una partita difficile, il Toro aggredisce, dà intensità. È complicata come tutte. Bisogna stare attenti, corti, lavorare di squadra e cercare di ottenere un risultato positivo".

Sull'inizio del ritiro e gli "oppositori"

"Il ritiro non era una punizione: è solo un momento per stare più insieme, e trovare il tempo per fare doppi allenamenti e dare in questo momento più ordine. Quando mancano i risultati si tende a vedere più nero di quello che è. Stare insieme, parlare, piò far bene. Il ritiro non è una punizione. Ho parlato con la squadra, dovevano andare a casa a prendere la roba e parlando abbiamo detto ci vediamo domani mattina - aggiunge - Giocatori contrari? Assolutamente no. Sono voci infondate. La squadra non ha mai chiesto di non fare il ritiro perché sappiamo il momento. Siamo rientrati mercoledì sera alle 18, abbiamo fatto allenamento e poi la mattina eravamo di nuovo in campo. Siamo concentrati per tirarci fuori da questa situazione. Dobbiamo iniziare a fare risultati".

Sulle parole del presidente Agnelli

"In prima persona ha dato la carica alla squadra, all’ambiente. Bisogna compattarsi, più di prima, tra società, squadra, staff tecnico e tifosi. C’è bisogno di tutti per uscire da questo momento. Bisogna fare le cose semplici e ordinate".

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