Rigore a partita finita: il precedente in Porto-Juventus che grida vendetta

Il penalty concesso all'Atletico Madrid dopo il triplice fischio della sfida Champions contro il Bayer Leverkusen riapre una vecchia ferita bianconera
Rigore a partita finita: il precedente in Porto-Juventus che grida vendetta

Il match di Champions League tra Atletico Madrid e Bayer Leverkusen è destinato a rimanere nella storia della competizione per quanto accaduto nel finale. I Colchoneros hanno salutato l’opportunità di qualificarsi agli ottavi di finale e non sono ancora certi di un posto in Europa League. Per restare in corsa in Champions e giocarsi il match point all’ultima giornata dei gironi avrebbero dovuto battere i tedeschi al Wanda Metropolitano, ma gli spagnoli non sono riusciti ad andare oltre al 2-2. Una vittoria che è sfumata sul finale, anzi, oltre. All’ultimo minuto di recupero la squadra di Simeone batte un calcio di punizione che arriva in area, con il pallone che viene toccato dal braccio di Hincapie. Inizialmente l’arbitro Turpin non se ne accorge e fischia la fine della partita, salvo poi essere richiamato dal Var. La sfida dunque riprende con il rigore: Ferreira Carrasco sbaglia, Saul colpisce la traversa sulla prima respinta e come se non bastasse la palla arriva poi sui piedi di Reinildo, che conclude verso la porta ma colpisce Carrasco prima di finire fuori.

Rigore dopo il fischio finale: quando non venne concesso alla Juventus

Ad ogni modo, non si tratta del primo caso in cui ci si trova davanti ad una situazione al limite negli ultimi secondi di un match di Champions League. Il precedente più famoso negli ultimi anni riguarda gli ottavi di finale della stagione 2020/2021, quando la Juventus di Andrea Pirlo venne eliminata dal Porto. Nel match di andata giocato in Portogallo i bianconeri persero 2-1 con un rigore dubbio non assegnato all’ultimo minuto per un contatto in area tra Zaidu e Cristiano Ronaldo. In quel caso, a differenza di quanto accaduto all’Atletico Madrid di Simeone, l’arbitro fischiò la fine della partita senza andare a rivedere l’episodio al Var. Alle domande di Pirlo e CR7 sul perché non ci fosse stato un controllo al monitor, Del Cerro Grande rispose che il tempo era ormai scaduto. Un episodio determinante per la sorte dei bianconeri, che al ritorno vinsero 3-2 allo Stadium ma vennero eliminati per via della vecchia regola dei gol fuori casa, abolita l’anno successivo. Nella sfida di Torino, inoltre, ci fu un altro episodio dove alla Juve non venne concesso un penalty: nei tempi supplementari il portiere Marchesin entrò in scivolata sempre su Ronaldo, ma il contatto non venne valutato punibile.

Juventus-Real Madrid: Cuadrado no, Vazquez sì

Un altro episodio simile venne registrato durante Juventus-Real Madrid 0-3, andata dei quarti di finale di Champions nel 2018. All’ultimo minuto Cuadrado subisce l’intervento in area di Carvajal, ma l’arbitro non fischia. Nel match di ritorno, vinto 3-1 al Bernabeu dalla Juve, stesso episodio ma finale diverso: fa ancora discutere a distanza di anni il penalty concesso nel recupero per il fallo di Benatia su Vazquez, che condannò i bianconeri all'eliminazione.

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