Allegri, la Juve, l'Inter e zero voglia di fare battute

I bianconeri cercano la quarta di fila per non uscire dai giochi anche in campionato, dopo la retrocessione in Europa League

TORINO - Come sono lontani i tempi delle gag e delle battute. L'atteggiamento in conferenza stampa di Max Allegri, nell'ultimo periodo e alla vigilia di Juve-Inter in particolare, riflette il delicato momento dei bianconeri: risposte sintetiche, ben poche anticipazioni di formazione, piccoli propositi che vanno un passetto alla volta. Risultato: nove minuti davanti alle telecamere e poi via, a preparare la sfida dell'Allianz. Reputata naturalmente importante, per la rivalità tra le due piazze e per la striscia aperta di tre vittorie di fila che alla Continassa si vorrebbe prolungare. Ma ridimensionata nel più ampio contesto del campionato: da lunedì in poi, in fondo, ci saranno altre 25 gare, come ha voluto puntualizzare Max in conferenza.

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Vlahovic non sta bene, Milik indispensabile

La novità di giornata, tutt'al più, è arrivata intorno alle condizioni ancora precarie di Vlahovic. Che non è detto ci sia e che, se anche ci sarà, partirà al massimo dalla panchina. A decidere, a poche ore dalla partita e a pochi giorni dal Mondiale, sarà in ogni caso il giocatore stesso domani mattina. Una defezione che, in contumacia dell'assenza di Kean, rende quasi inevitabile l'impiego del solo Milik in avanti, supportato magari ancora da Miretti. Allegri, alla vigilia della gara, ha comunque voluto dispensare gocce di ottimismo, soffermandosi sulla crescita della squadra all'indomani della buona prova inscenata con il Psg mercoledì: «Ora siamo più attenti in campo e più sereni fuori», ha assicurato. Ingredienti necessari per approcciare al meglio il derby d'Italia. Una sfida a cui domandare, dopo i quattro scontri diretti senza alcun successo di un anno fa, la quarta vittoria di fila in campionato, con vista sulla zona Champions.

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