Juve-Inter, Cherubini ritrova Marotta: tra Foligno, Bremer, Salah e De Bruyne

Sfida tra dirigenti, incontro tra amici: l'attuale direttore sportivo bianconero deve proprio all'ad nerazzurro la sua svolta professionale
Juve-Inter, Cherubini ritrova Marotta: tra Foligno, Bremer, Salah e De Bruyne

Federico Cherubini vs Beppe Marotta. Non è roba da poco, anzi. In ballo ci sono gli affari, i soldi, gli obiettivi da raggiungere e le scelte da difendere, i conti da salvare della Juventus e dell’Inter. Epperò, in ballo, ci sono anche ricordi, sentimenti di amicizia e stima reciproca, emozioni. Sì perché proprio a Marotta, Cherubini, deve quel doppio salto carpiato che - nel 2012 - lo ha portato dalla Lega Pro alla Serie A. Alla Juventus, niente meno. Cherubini era un dirigente del Foligno che ormai da qualche anno si era messo in mostra per la scoperta di giovani talenti e per l’abilità nel definirne il futuro, cedendoli (per lo più al momento giusto nell’interesse di tutte le parti in causa) ai top club italiani. Svariati, ad esempio, gli affari fatti tra il 2010 e il 2012 proprio con la Juventus del duo Marotta&Paratici. In particolar modo l’allora ds bianconero ha avuto a che fare con Cherubini, ma anche Marotta lo conosceva bene e già ai tempi in cui dirigeva la Sampdoria aveva fatto più d’un pensierino all’idea di aggiungere quel giovane dirigente nel suo staff blucerchiato. Ne apprezzava la competenza così come i modi e la predisposizione alla diplomazia. Nel 2012, l’occasione propizia: giacché la Juventus era tornata big, era decisa a puntar molto sulle giovanili e inoltre aveva una intera galassia di giocatori in prestito. Una settantina, in certi momenti. Cherubini venne individuato quale profilo giusto per occuparsi di tutto questo ambito. Egli accettò con entusiasmo, come ebbe modo di spiegare lui stesso nell’ultima conferenza a Foligno: «Approdo alla corte dei bianconeri grazie all’attuale direttore generale juventino Giuseppe Marotta, che due anni fa mi aveva segnalato alla Sampdoria. Ora quel treno che sembrava esser passato definitivamente si è ripresentato. Sfrutto un’occasione forse irripetibile, in una delle più gloriose società del panorama calcistico». Non immaginava, allora, Cherubini, che in quel momento stava iniziando un precorso che l’avrebbe portato a prendere il posto proprio di Marotta.

I guizzi di Cherubini

Prima il ruolo di responsabile del settore giovanile e dei giocatori in prestito, poi quello - epocale, in un certo senso - di direttore generale della Juventus Under 23, la prima Seconda squadra di un club italiano. E ancora: il ruolo di vice direttore sportivo della prima squadra, sotto la gestione Paratici. Sino a quello di responsabile dell’intera area sportiva. Ed è in questa veste che oggi Cherubini stringerà la mano all’amico e collega Beppe Marotta. Ricordando le mille riunioni, le vittorie, i successi. Qualche divergenza di opinione, qualche intuizione tarpata sul nascere. Propose due giovanissimi Salah e De Bruyne, Cherubini. Nonché, ripensando, a qualche scherzetto fattosi a vicenda, o in ballo da qui ai prossimi mesi. Bremer, ad esempio: Cherubini l’ha portato alla Juventus quando Marotta era convinto che l’affare fosse fatto con la sua Inter. Ma non finsice qui.

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