Pagina 5 | Juventus-Inter, le pagelle dei bianconeri: Bremer è un gigante

SZCZESNY 7 La prima parata, in due tempi, la fa su conclusione da fuori area di Calhanoglu. A seguire si limita per lo più a dei gran sospironi di sollievo per il colpo di testa fuori misura di Dzeko o per la conclusione imprecisa, seppure in circostanza facile-facile, di Dumfries nel primo tempo. Strepitoso, invece, su Lautaro alla mezz’ora della ripresa. E poi ancora nel finale. 

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DANILO 7 Arcigno, rude, puntuale in fase difensiva: sbroglia svariate situazioni complicate dispensando un senso di sicurezza generale, oltre che individuale. Segna il 2-0 levando il tempo a De Vrij, ma l’arbitro annulla ravvisando il tocco di mano. 

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BREMER 7 La sua mancanza s’era fatta sentire, e lui sottolinea il concetto sfornando una grande prestazione. Sua, persino, è la prima occasione bianconera, creata e portata a compimento in quasi autonomia: recupera infatti palla e poi attacca il fondo sfiorando il colpaccio in scivolata volante (esterno della rete) su cross di Kostic. Proprio contro l’Inter, aveva segnato l’anno scorso con la maglia del Toro. A fine primo fa preoccupare per un dolore al ginocchio destro, ma non lascia. Anzi raddoppia gli sforzi. 

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ALEX SANDRO 6.5 Taluni errori anche clamorosi in fase di impostazione. Ma è furbetto al punto giusto al momento di contrastare Dzeko al 25’. Fa muro umano su Acerbi, preziosissimo. 

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CUADRADO 6 Dimarco gli crea parecchi problemi, soprattutto ad inizio partita. Ma non soltanto. Il colombiano insegue, a volte impreca. In altre occasioni, comunque, rimedia di mestiere e d’esperienza. Anche per questo, non solo per mancanza di alternative, Allegri continua ad aggrapparsi insistentemente a lui nel momento del bisogno. 

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FAGIOLI 7.5 Una partita sfrontata, come doveva essere. E persino d’azzardo. Ragazzino e quasi debuttante nel gotha del calcio, si prende certe licenze di verticalizzazioni e giocate ardite che ad altri fanno tremar le gambe già solo al pensiero. Al 17’, ad esempio, in fase di stanca generale, riceve e lancia in profondità con naturalezza. Non solo: gioca tra le linee e crea difficoltà ai nerazzurri, che non sanno bene chi sia il caso che lo prenda in consegna. Manco a dirlo, a coronamento d’un momento d’oro, arriva il gol del 2-0 che fa guardare ad un futuro roseo assai. Ci sta prendendo gusto, il ragazzo… 

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LOCATELLI 7 Non che faccia cose mirabolanti, ma si vede che sta iniziando a prender confidenza in maniera sempre più divertente e divertita con i compiti di regia che gli vengono assegnati. Quando può, quando è in vena, timidamente tenta di velocizzare i tempi. Tanta quantità, comunque: provvidenziale nel finire del primo tempo, in intervento su Dumfries. 

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RABIOT 7.5 Fa giusto in tempo a prendersi un cazziatone da Locatelli, che lo incita e cercare più spesso il fondo e attaccare gli spazi, inserendosi e dettando il passaggio. Lì per lì, pare poco convinto. Poi, però, si fa trovare pronto per un gol pesantissimo che sblocca la partita (e fors’anche l’annata): è la sua quinta rete stagionale, record personale a neanche metà percorso. 

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KOSTIC 8.5 Il s(up)erbo detta legge in corsia. In una serata in cui oltre a Chiesa, anche Di Maria torna per riprendersi la scena, è proprio l’ex Eintracht Francoforte a catalizzare attenzioni e applausi da spellarsi le mani. Manco fosse una macchina sparapalloni incastonata su un carrello! Va sul fondo e mette in mezzo, va sul fondo e mette in mezzo, va sul fondo e mette in mezzo. In maniera intelligente, peraltro, alternando il cross basso, teso, a quello alto felpato. Ci mette la zampa su tutti i gol bianconeri (assegnati e non) e quasi quasi uno lo segna anche lui. Fermandosi però al palo. 

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MIRETTI 6 Meno brillante e sicuro del solito: commette 2-3 errori di quelli che fanno perdere la voce ad Allegri. Riesce comunque a non andare completamente in tilt e riprendere il controllo di se stesso. Un po’ meglio nella ripresa, quando però l’ingresso di Di Maria, già programmato, scocca inesorabile. Di Maria (36’ st) ng  

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MILIK 6 Piuttosto abbandonato a se stesso, fa comunque la sua parte in termini di impegno e sbattone per creare fastidi ai difensori avversari e aprire spazi ai compagni. 

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Chiesa (27’ st) 6 Allegri gli dà un compito ben preciso: entrare, segnare e far espellere Skriniar…. Ci va vicino soltanto, ma va bene così. In certi casi, basta la presenza. Parola d’ordine: continuità. Da ritrovare. 

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All. ALLEGRI 7 Bravo Allegri, l’ha vinta alla… Allegri. Appunto. Con un pizzico di fortuna, chiaro, ché nel primo tempo poteva mettersi male… Ma comunque con una fase difensiva solida e con lucidità da parte di tutti. Soprattutto dopo il gol annullato a Danilo c’erano enormi probabilità che a qualcuno andasse in blocco l’autocontrollo, e invece no. Prosegue il numero di vittorie in campionato della Juve e prosegue - soprattutto - la crescita dell’autostima generale. E del gioco. 

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CUADRADO 6 Dimarco gli crea parecchi problemi, soprattutto ad inizio partita. Ma non soltanto. Il colombiano insegue, a volte impreca. In altre occasioni, comunque, rimedia di mestiere e d’esperienza. Anche per questo, non solo per mancanza di alternative, Allegri continua ad aggrapparsi insistentemente a lui nel momento del bisogno. 

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