La Juve infinita si ritrova da Lippi: il racconto di una giornata bianconera

Il gruppo degli Anni 90 a Viareggio al Marco Polo Sports Center del tecnico: "Che gioia rivedere i miei grandi campioni felici di stare assieme"
La Juve infinita si ritrova da Lippi: il racconto di una giornata bianconera

«Auguro alla Juventus di cementare un gruppo così, è l’arma vincente», lancia un ponte tra passato e presente Luciano Moggi. Il «gruppo così» di cui parla è quello della Juventus costruita da lui e guidata da Marcello Lippi negli anni Novanta e primi Duemila, che martedì si è riunita a proprio a Viareggio, al Marco Polo Sports Center del tecnico. «E’ stata una grande gioia, rivedere i miei grandi campioni... così felici di stare insieme», ha commentato Lippi.  «Un’idea che avevamo in mente da tanto», ha spiegato ancora Moggi: «E Ciro Ferrara è stato un bravissimo organizzatore. E’ stato bellissimo ritrovare quella squadra fortissima, scambiarsi abbracci e ricordando di tutto e di più, i momenti belli e anche quelli brutti, come la sconfitta contro il Real Madrid con il gol di Mijatovic. E’ stata una dimostrazione di spirito di gruppo e mentalità straordinari. Anche chi non è riuscito a essere presentre fisicamente lo ha fatto collegandosi, o con un messaggio o un video. Del Piero si è collegato da Doha, e anche Deschamps, commosso».

La Juve si ritrova tra commozione e risate

Commozione, ma anche tante risate: «Di Livio mi ha fatto uno scherzo che prima o poi gli farò pagare - racconta ancora Moggi - A un certo punto ho lasciato il mio posto e dopo essere ripartiti mi sono trovato delle forchette d’argento in tasca, che ora dovrò andare a restituire a Lippi».  L’accusato, Di Livio, preso di mira da Torricelli per la lunghezza dei pantaloni («Ciro, li compra 0-12 per risparmiare», dice l’ex terzino a Ferrara in un video sui social), ride: «Eh, il direttore si è seduto tra me e Ferrara e lo abbiamo preso di mira... Era tanto che non mi emozionavo così. Ho sempre detto che quel gruppo era nato per stare insieme, davvero meraviglioso, guidato da un allenatore strepitoso che era molto contento. Quel gruppo è la dimostrazione che nulla avviene per caso... Con alcuni mi sento spesso, ma ritrovarci tutti assieme è stato bellissimo e anche chi non è potuto venire di persona ha trovato il modo di essere presente per telefono: Padovano, Del Piero che ha mandato un video da Doha, il grande capitano Luca Vialli che ha mandato un bellissimo messaggio.

Il ricordo di Ventrone

Abbiamo scherzato, ricordato anche qualche perdita che purtroppo abbiamo avuto: Ventrone, il massaggiatore Giordano, il magazziniere Romeo». A Ventrone, il preparatore atletico di quella Juve e, fino alla sua scomparsa il 6 ottobre, del Tottenham di Antonio Conte, proprio l’allenatore degli Spurs ha dedicato un discorso prima del brindisi che ha poi postato sul suo profilo social: «E’ giusto ricordare una persona che ci ha lasciato pochi giorni fa e ha contribuito in maniera determinante a tutto quello che abbiamo fatto: a Giampiero!». «E’ stato il momento più toccante», ha rivelato Alessio Tacchinardi. Ma non l’unico: «A tavola sono stati proiettati i videomessaggi di Padovano, Del Piero e Vialli, molto toccante quello di Gianluca, ho visto il mister commuoversi in maniera pazzesca. Abbiamo saputo tramite la moglie che gli ha fatto un piacere enorme. Il più in forma? Moggi: è il solito, carico a pallettoni, arriva sempre in ritardo, lo abbiamo aspettato ore ed ore. Lippi è sempre sul pezzo: mentre parlava con noi guardava l’Argentina. E poi Conte: era appena rientrato da una vacanza, ma non ha voluto mancare nonostante i tanti impegni. E’ stato un piacere sentire parlare Antonio e scambiare opinioni e chiacchiere di calcio con lui. La prima domanda era sempre la famiglia, la seconda il calcio. Si vede che è di un livello superiore, un allenatore top. Il suo volerci essere a tutti i costi è stato un gesto bellissimo, ci ha fatto capire come quella squadra che ha vinto la Champions nel 1996 era fatta di grandi amici in campo e fuori. Ciro è sempre sul pezzo ma un po’ invecchiato, Di Livio batte tutti, è il cazzaro di sempre». Vista la location, la rimpatriata non poteva che finire in campo: «Peruzzi in porta e Rampulla dodicesimo. Ho detto ad Antonio di fare il trequartista alle spalle di Ravanelli, tanto anche quando giocavamo non lo vedevo mai intorno a me, era sempre avanti...». A completare la formazione, oltre ai citati, anche Gianluca Pessotto, Paulo Montero e Nicola Legrottaglie.

 

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