A proposito delle esperienze all’estero: come aveva vissuto l’addio alla Juventus nel 2019?
«Ci era rimasto molto male, perché avvertiva la sincera fiducia della società. Ma non rientrava nei piani di Sarri, così il club aveva dovuto trovare una soluzione al problema. Che goduria, nell’ultimo turno di campionato, vedergli segnare una doppietta alla Lazio proprio sotto lo sguardo del tecnico!».
Dalla partenza al rientro: Moise ha spinto per tornare a indossare la maglietta bianconera, un anno e mezzo fa?
«Certo: la prospettiva era quella di approdare in un grande club, con l’allenatore che l’aveva lanciato e con il direttore sportivo che l’aveva seguito nel vivaio. E poi, se ti richiamano, è perché credono ancora in te».
Le voci di mercato che gli hanno ronzato intorno in estate, invece?
«L’hanno lasciato indifferente, di chiacchiere ad agosto se ne sentono sempre in quantità. Certo, ogni tanto negli scorsi mesi mi ha detto “Basta, me ne vado!”, ma erano sfoghi estemporanei dovuti allo scarso impiego. Non è mai stato sul punto di andarsene e non intende farlo né adesso né in futuro: alla Juventus è al top ed è davvero a casa sua».
Ma le racconta qualche retroscena del gruppo odierno?
«Si trova molto a suo agio, anche perché è inserito in un contesto ricco di giovani. Nelle ultime settimane è rimasto impressionato dalla crescita di Iling, di cui mi parla molto bene, ma è Fagioli che fin dall’estate ha insistito sempre a descrivermi come un autentico fenomeno!».
Moise a Torino, lei a Nola: patite i quasi mille chilometri tra voi?
«Sinceramente la distanza non mi pesa, anche se è ovvio che vorrei potergli stare più vicino. Anche solo per qualche dritta in più».
Da attaccante ad attaccante, gliene riserva qualcuna anche a livello prettamente tecnico?
«Lo bacchetto sempre sul fatto che deve migliorare nel ripulire i palloni: sta crescendo anche in quel fondamentale, ma non è ancora il suo forte. E dire che, in allenamento, ha vicino Vlahovic da cui imparare».
Gli dà qualche consiglio anche sulla vita fuori dal campo?
«Ma no, si sta comportando davvero bene. Ha sempre avuto un carattere che viaggia a fiammate, a volte è un diavolo e a volte è un monaco. Ma adesso è in versione monaco e me lo tengo stretto così!».