TORINO - Per la Juventus si riapre anche, come era previsto, il fronte della Giustizia Sportiva. La Procura Federale ha infatti aperto un procedimento sulle scritture private tra la Juventus e i suoi calciatori relative agli stipendi del periodo in cui le competizioni erano state sospese per il Covid. Quelle grazie alle quali, secondo la Procura della Repubblica di Torino, la società bianconera avrebbe ottenuto un taglio fittizio degli stipendi e una riduzione dei costi nei bilanci al 30 giugno 2020 e 30 giugno 2021. Fronte, quello federale, che aveva iniziato a riaprirsi già subito dopo la chiusura dell’indagine Prisma, quando il procuratore della Figc Giuseppe Chinè aveva chiesto agli inquirenti della Procura della Repubblica gli atti dell’inchiesta. Atti che la Procura Figc ha ricevuto pochi giorni fa e una volta esaminati i quali ha deciso di aprire il nuovo procedimento.
Il procedimento contro la Juve (e non solo) aperto nel 2021
Nuovo perché un procedimento contro la Juventus, e non solo, il procuratore Chinè lo aveva già aperto nel 2021: quello legato alle plusvalenze ritenute fittizie e irregolari, per il quale erano andate a processo al Tribunale della Figc 11 società (Juventus, Napoli, Empoli, Genoa, Sampdoria, Parma, Pisa, Pescara, Pro Vercelli, Novara e Chievo) e 59 dirigenti. Tutti assolti il 15 aprile 2022, perché «non si può fissare in maniera oggettiva il valore di un calciatore», e anche il 17 maggio quando la Corte d’Appello respinse il ricorso della Procura federale.