La Juve resiste anche nel bilancio: ecco perché

Il CdA dimissionario lo riscrive, però seguendo solo in parte i rilievi della Consob: un modo per ribadire la propria linea

Il Consiglio d’Amministrazione della Juventus, a quattro giorni di distanza da una serata destinata a rimanere scolpita nella storia del club, è tornato a riunirsi per approvare alcune modifiche al bilancio. Nella sua ormai ex composizione, in carica in regime di prorogatio fino al prossimo 18 gennaio, il Cda bianconero ha ritenuto di rivedere alcune stime e assunzioni che comportano rettifiche delle stime di oneri di competenza a fine giugno 2020, fine giugno 2021 e fine giugno 2022 «in via di adozione di una prospettiva di accentuata prudenza, all’esito di complessive analisi e valutazioni e sebbene il trattamento contabile adottato rientri tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili», ha tenuto a precisare la società con un comunicato diramato nella tarda serata di ieri.

Un comunicato che evidenzia una precisa linea di continuità rispetto a quanto espresso nei giorni scorsi, al punto che il Cda presieduto da Andrea Agnelli - nel rivedere un bilancio già più volte rivisto in precedenza - ha accolto soltanto una parte delle contestazioni della Consob. In particolare, infatti, «è stata rivista al rialzo la stima di probabilità di avveramento delle condizioni di permanenza in rosa per quei calciatori che nelle stagioni sportive 2019/2020 e 2020/2021 hanno rinunciato a parte dei propri compensi e con i quali sono stati successivamente concordati integrazioni salariali e “loyalty bonus”, mentre gli accantonamenti degli oneri per le integrazioni salariali “prima manovra” e degli oneri per i “loyalty bonus” della “seconda manovra” sono stati riflessi pro-rata temporis a partire rispettivamente dai mesi di giugno 2020 e maggio 2021», si legge nel dettaglio.

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L'Assemblea degli Azionisiti prevista il 27 dicembre all'Allianz

Il nuovo progetto di bilancio d’esercizio e il nuovo bilancio consolidato al 30 giugno 2022, che evidenzia una perdita di 239,3 milioni, approvati nel pomeriggio di ieri alla Continassa da alcuni consiglieri in presenza e da altri online, saranno sottoposti all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti prevista in data 27 dicembre all’Allianz Stadium. «La ri-approvazione fa seguito alle analisi e valutazioni compiute dal Consiglio di Amministrazione del 28 novembre scorso, acquisiti nuovi pareri aggiornati resi alla luce dell’esame della documentazione rilevante relativa all’indagine della Procura – si precisa nella nota –. Juventus continuerà a collaborare e cooperare con le autorità di vigilanza e di settore, impregiudicata la tutela dei propri diritti in relazione alle contestazioni mosse contro i bilanci e i comunicati della società dalla Consob e dalla Procura».

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Le parole dell'avvocato Patrizia Polliotto

La stessa procura di Torino che ha descritto la situazione senza mezzi termini, parlando di «contesto criminale di allarmante gravità, essendosi di fronte a condotte illecite, reiterate e protratte nel tempo, per ben tre esercizi, di indubbio spessore ponderale», argomentando in questo modo la richiesta per l’applicazione delle misure di interdizione nei confronti dei tredici indagati, richiesta poi negata dal Gip che non ne ha ravvisato i presupposti. Ma c’è chi si è espresso in altri termini, come l’avvocato Patrizia Polliotto, presidente del Consiglio di garanzia e componente dell’Organismo di Sorveglianza che, all’Ansa, ha commentato: «Non sono mai venute alla luce anomalie nelle procedure seguite dalla Juventus nell’ambito del modello organizzativo di cui la società si è dotata, è sempre stato tutto regolare. Se fosse comparso qualcosa di anomalo, ovviamente saremmo intervenuti ma tutte le procedure, controllate con cadenza regolare dal collegio dei sindaci e analizzate poi dall’organismo di Sorveglianza e dal consiglio di Garanzia, sono risultate sempre a posto. Dalla stessa inchiesta della magistratura ordinaria è evidente che non emergono anomalie nella parte ufficiale dell’attività della Juventus, ma se sono avvenute è stato al di fuori».

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Il Consiglio d’Amministrazione della Juventus, a quattro giorni di distanza da una serata destinata a rimanere scolpita nella storia del club, è tornato a riunirsi per approvare alcune modifiche al bilancio. Nella sua ormai ex composizione, in carica in regime di prorogatio fino al prossimo 18 gennaio, il Cda bianconero ha ritenuto di rivedere alcune stime e assunzioni che comportano rettifiche delle stime di oneri di competenza a fine giugno 2020, fine giugno 2021 e fine giugno 2022 «in via di adozione di una prospettiva di accentuata prudenza, all’esito di complessive analisi e valutazioni e sebbene il trattamento contabile adottato rientri tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili», ha tenuto a precisare la società con un comunicato diramato nella tarda serata di ieri.

Un comunicato che evidenzia una precisa linea di continuità rispetto a quanto espresso nei giorni scorsi, al punto che il Cda presieduto da Andrea Agnelli - nel rivedere un bilancio già più volte rivisto in precedenza - ha accolto soltanto una parte delle contestazioni della Consob. In particolare, infatti, «è stata rivista al rialzo la stima di probabilità di avveramento delle condizioni di permanenza in rosa per quei calciatori che nelle stagioni sportive 2019/2020 e 2020/2021 hanno rinunciato a parte dei propri compensi e con i quali sono stati successivamente concordati integrazioni salariali e “loyalty bonus”, mentre gli accantonamenti degli oneri per le integrazioni salariali “prima manovra” e degli oneri per i “loyalty bonus” della “seconda manovra” sono stati riflessi pro-rata temporis a partire rispettivamente dai mesi di giugno 2020 e maggio 2021», si legge nel dettaglio.

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