Juventus-Uefa, l'altra partita: i passaggi, le tempistiche e il precedente del City

A Nyon hanno fretta, ma si rischia di dover attendere l'autunno. L'esperto Lago: "Meglio se prima c'è una sentenza"
Juventus-Uefa, l'altra partita: i passaggi, le tempistiche e il precedente del City© EPA

La Uefa attende il fascicolo in arrivo dalla Procura di Torino per poter farsi un’idea più precisa sulle presunte violazioni imputabili al club bianconero: insomma, a tormentare le notti dei tifosi juventini non c’è soltanto l’inchiesta Prisma, con relativo sconquasso societario all’interno del Consiglio di amministrazione. C’è anche l’indagine Uefa, che potrebbe avere tempistiche più rapide.

Il parere dell'esperto

«L’eventuale penalizzazione - ha detto, Umberto Lago, l’ex presidente della camera investigativa della Uefa, intervenendo a Calciomercato.it - scatterebbe per il primo anno in cui la Juventus si qualifica per una coppa, però bisogna dimostrare prima che la base dati fornita sia falsa. Quindi credo serva almeno una sentenza di primo grado o un’ammissione di colpevolezza del club. Qualcosa di certo comunque, di sicuro: perché già con il Manchester City la Uefa prese una cantonata, perché i dati considerati erano solo dati finiti in un’intercettazione e non corretti. Quindi non ci furono poi conseguenze per il club inglese. In questo caso credo si debba arrivare a una qualche decisione prima che si muova la Uefa». Ma è difficile immaginare una sentenza a stretto giro di posta: «Dipende dai tempi della giustizia italiana - prosegue Lago - che sappiamo non essere celere».

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Il passaggio sul procedimento Uefa nell'ultimo comunicato Juve

Nel comunicato dell’ultimo Cda, quello di venerdì che ha approvato il bilancio, c’è un passaggio proprio sul procedimento Uefa: «In data 1° dicembre 2022, Uefa Control Financial Control Body, “facendo seguito alle asserite violazioni finanziarie che sono state recentemente rese pubbliche a seguito dei procedimenti avviati dalla Consob e dalla Procura della Repubblica di Torino”, ha avviato un procedimento volto alla verifica del rispetto delle Uefa Club Licensing and Financial Fair Play Regulations - Edizione 2018. La Società presterà la massima cooperazione alla Uefa nel contesto del procedimento e fornirà ogni informazione e dato utile volto a dimostrare che la situazione economico-patrimoniale e finanziaria della società non si è significativamente modificata rispettoa quanto riportato al Cfcb nel contesto della sottoscrizione del Settlement Agreement». Il club si è già attivato per rispondere in maniera precisa agli organi inquirenti competenti dell’Uefa. A proposito del Settlement Agreement, sempre la Juventus nel comunicato del Cda aveva spiegato: «La Società - così come gli altri club coinvolti - ha pertanto siglato a fine agosto 2022 con il Uefa Cfcb il proprio Settlement Agreement, che prevede il pagamento di un importo pari a 3,5 milioni di euro (correlato allo scostamento dal requisito di pareggio di bilancio nel predetto periodo dal 2019 al 2022, penalizzato dalla pandemia da Covid-19). Solo in caso di mancato rispetto di specifici target finanziari per importi eccedenti determinati buffer nel triennio 2022-2024 sono inoltre previste ulteriori sanzioni di natura economica (variabili e proporzionali all’ammontare dell’eventuale scostamento futuro), nonché la possibilità che il Uefa Cfcb applichi limitazioni di natura sportiva (esempio: numero di calciatori in rosa Uefa e registrazione di nuovi calciatori) in caso di scostamenti particolarmente significativi, oltre ulteriori specifiche soglie». Come specifica Lago il problema sarebbe un altro: «Non è che ci sia un mancato rispetto del Settlement Agreement. Tuttavia la base dati fornita inizialmente, confrontata poi con i dati forniti dalla procura, sarebbe non valida: quindi la Uefa dovrebbe annullare l’accordo transattivo perché la Juventus avrebbe dichiarato dati falsi. Il timore, in questo caso, dell’esclusione dalle Coppe europee ci sarebbe». Ma prima, come spiegava proprio l’esperto, ci dovrebbe essere una sentenza.

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La Uefa attende il fascicolo in arrivo dalla Procura di Torino per poter farsi un’idea più precisa sulle presunte violazioni imputabili al club bianconero: insomma, a tormentare le notti dei tifosi juventini non c’è soltanto l’inchiesta Prisma, con relativo sconquasso societario all’interno del Consiglio di amministrazione. C’è anche l’indagine Uefa, che potrebbe avere tempistiche più rapide.

Il parere dell'esperto

«L’eventuale penalizzazione - ha detto, Umberto Lago, l’ex presidente della camera investigativa della Uefa, intervenendo a Calciomercato.it - scatterebbe per il primo anno in cui la Juventus si qualifica per una coppa, però bisogna dimostrare prima che la base dati fornita sia falsa. Quindi credo serva almeno una sentenza di primo grado o un’ammissione di colpevolezza del club. Qualcosa di certo comunque, di sicuro: perché già con il Manchester City la Uefa prese una cantonata, perché i dati considerati erano solo dati finiti in un’intercettazione e non corretti. Quindi non ci furono poi conseguenze per il club inglese. In questo caso credo si debba arrivare a una qualche decisione prima che si muova la Uefa». Ma è difficile immaginare una sentenza a stretto giro di posta: «Dipende dai tempi della giustizia italiana - prosegue Lago - che sappiamo non essere celere».

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