Plusvalenze Juve, pure i revisori danno l’ok. Resta la “manovra stipendi”

Nella severa relazione del collegio sindacale, le “operazioni incrociate” non vengono riconosciute come una violazione

Nel complesso scenario del presunto falso in bilancio della Juventus, accusata da Consob e Procura di Torino, c’è un punto sul quale inizia a concentrarsi il parere di tutti o quasi: le plusvalenze. Ieri, la pubblicazione della severissima relazione del collegio sindacale della Juventus (l’organo di vigilanza a tutela degli investitori di una SpA), prima delle secche bacchettate per la manovra stipendi, dà un sostanziale via libera sul tema plusvalenze. Non che i revisori dei conti le abbiano benedette, rimanendo sospettosi, ma alla fine si giunge alla conclusione alla quale, bene o male, arrivano tutti, cioè che bisogna tenere conto «delle complessità interpretative e valutative connesse al tema del fair value (giusto valore)». Come dire che non esistendo una valutazione oggettiva di un giocatore, diventa complicato configurare con chiarezza un reato e, soprattutto, provarlo con certezza.

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