Nasce una nuova Juventus: facce, idee e filosofia

Nomina CdA a gennaio, governance tecnica e i conti a Scanavino. Con il presidente Ferrero, esperti di diritto e finanza

La nuova Juventus nasce fra pochi giorni, l'avvento bianconero si sincronizza con l'esigenza di votare il nuovo consiglio d'amministrazione nell'assemblea del 18 gennaio e, quindi, di rendere pubblici i candidati un mese prima. Il presidente si conosce già ed è molto indicativo: Gianluca Ferrero, commercialista, revisore, sindaco e amministratore di varie società, vicepresidente di Banca del Piemonte e uomo sempre molto vicino a Exor e a John Elkann. Non sarà un consiglio d'amministrazione particolarmente sexy per i tifosi di calcio e gli innamorati bianconeri che sognano il ritorno in società di una grande bandiera, da Alessandro Del Piero in giù, o di un dirigente calcistico di spessore, da Beppe Marotta in giù. I nomi che verrano resi noti a giorni (al più tardi nella prossima settimana) saranno quelli di tecnici, esperti di revisione di bilanci, legali specializzati in diritto amministrativo, fiscalisti.

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L’idea e il fine

L'idea è di costruire una nuova dirigenza (dal consiglio usciranno molto probabilmente il vicepresidente e l'amministratore delegato) e un consiglio con una fortissima attitudine amministrativa. Il fine è quello di ricostruire vertici solidi, con nessun contatto diretto con il mondo del calcio, ma che gestiscano in modo estremamente tecnico una società che ha un giro d'affari di mezzo miliardo di euro all'anno e che John Elkann, di comune accordo con Andrea Agnelli, vuole affidare a persone di totale esperienza manageriale in grado di maneggiare i conti bianconeri con inattaccabile rigore. E, soprattutto, combattere le battaglie legali che aspettano il club, intenzionato a difendersi con veemenza in tutte le sedi, da quella penale alle varie declinazioni di quella sportiva: la Juventus ha cambiato gli uomini, non la convinzione di aver ragione sulla questione del presunto falso in bilancio e il nuovo consiglio d'amministrazione sarà corazzato in questo senso. CdA che, assieme ai legali che si occupano dell'inchiesta e poi si occuperanno del processo, risponderà su queste vicende direttamente al neopresidente Ferrero.

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I nuovi nomi

Poi c'è Maurizio Scanavino, nuovo direttore generale, la cui presenza nel consiglio di amministrazione non è da dare per scontata anche se è possibile. Il suo compito in società sarà quello di ottimizzare i conti, sia sotto il profilo dei costi (vedi monte ingaggi) e dei ricavi, sui quali dovrà lavorare per aumentare il fatturato, con particolare attenzione al mondo digitale, di cui è esperto per essere l'amministratore delegato di Gedi (il gruppo editoriale di Exor). Non sarà un compito facile quello di Scanavino, che proseguirà idealmente quanto iniziato da Maurizio Arrivabene e Federico Cherubini. L'ad (che uscirà a gennaio) e il ds (che rimarrà almeno fino alla fine della stagione) hanno chiuso l'ultimo mercato in attivo e ridotto sensibilmente il costo salariale della squadra: la strada non può essere diversa per Scanavino.

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Cambio di filosofia?

E questo porta al progetto sportivo che accompagna la nascita della nuova Juventus e che, secondo precise indicazioni della proprietà, non deve ridimensionare in alcun modo le ambizioni. Si potrebbe dire che la Juventus non cambia uno dei suoi slogan secondo il quale vincere è l'unica cosa che conta e la ragione non è solo di tifo, ma anche economica: il piano finanziario non può prescindere dal fatto di avere un club vincente (che quindi incassa i premi sportivi e che ha un appeal commerciale più forte). Chi pensa a una Juventus dimessa nei prossimi anni, quindi, sbaglia. La Juventus non vuole rinunciare a lottare per il dominio del calcio italiano e tornare ai vertici di quello europeo. Lo farà riprendendo la filosofia della prima parte della gestione di Andrea Agnelli: scommettere su giocatori meno conosciuti (i Vidal o i Pogba) per creare una base solida sulla quale aggiungere campioni (i Tevez o i Dybala) senza colpi esagerati alla Higuain o alla Ronaldo. Il tutto con l'inserimento nella rosa di almeno due o tre giocatori della seconda squadra all'anno, per aumentare il senso di appartenenza e tenere il livello del monte ingaggi sotto controllo (un paio di Fagioli e Miretti a stagione, per intendersi).

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La questione Superlega

Nel frattempo la Corte di Giustizia Europea si pronuncerà sulla questione Uefa e l'eventuale nascita della Superlega, ovviamente, inciderebbe in modo positivo sulle nuove strategie bianconere. E Del Piero? La domanda non si può scansare, perché resta - giustamente - il sogno romantico di milioni di tifosi che lo vorrebbero di nuovo dentro la Juventus, con un incarico dirigenziale. Non è tempo di Del Piero adesso, ma la Juventus che nasce il 18 gennaio (senza Alex) potrebbe studiare un nuovo assetto societario nel corso dei prossimi 12 mesi, nei quali l'inserimento di una figura simile è possibile (da tenere in considerazione anche Giorgio Chiellini e Claudio Marchisio). E Marotta? Per ora non se n'è parlato, ma molto dipenderà dal funzionamento dell'area sportiva (ne parliamo qui a lato), l'attuale ad interista è sempre in buoni rapporti con la famiglia Agnelli, anche se il suo nome non è all'orizzonte di gennaio, quando nascerà la nuova struttura dirigenziale.

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La nuova Juventus nasce fra pochi giorni, l'avvento bianconero si sincronizza con l'esigenza di votare il nuovo consiglio d'amministrazione nell'assemblea del 18 gennaio e, quindi, di rendere pubblici i candidati un mese prima. Il presidente si conosce già ed è molto indicativo: Gianluca Ferrero, commercialista, revisore, sindaco e amministratore di varie società, vicepresidente di Banca del Piemonte e uomo sempre molto vicino a Exor e a John Elkann. Non sarà un consiglio d'amministrazione particolarmente sexy per i tifosi di calcio e gli innamorati bianconeri che sognano il ritorno in società di una grande bandiera, da Alessandro Del Piero in giù, o di un dirigente calcistico di spessore, da Beppe Marotta in giù. I nomi che verrano resi noti a giorni (al più tardi nella prossima settimana) saranno quelli di tecnici, esperti di revisione di bilanci, legali specializzati in diritto amministrativo, fiscalisti.

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