Gli eventuali processi
La Juventus nel corso dei prossimi mesi potrebbe trovarsi a fronteggiare due tipi di processo: uno penale e uno sportivo (probabile quello della Federcalcio, da stabilire se ci sarà un procedimento Uefa). Le accuse di cui dovrà rispondere sono sostanzialmente uguali, anche se i due ordinamenti inquadrano le presunte violazioni da angoli diversi e potrebbero avere esiti diversi. Il processo penale si potrebbe svolgere (il condizionale è legato al fatto che il Giudice per l’Udienza Preliminare deve ancora esprimersi sui rinvii a giudizio) a Torino, ma non è detto. Il 18 dicembre la Procura Generale della Cassazione si esprimerà sulla richiesta della Juventus di spostare il processo a Milano o Roma. La richiesta è stata avanzata perché le contestazioni ricadono nel reato di “false comunicazioni sociali” che, essendo la Juventus quotata alla Borsa di Milano, sono stati teoricamente commessi proprio lì (o a Roma, dove hanno sede i server della Borsa). Se il processo venisse spostato a Milano, i pm torinesi dovrebbero passare la loro indagine ai colleghi milanesi e la decisione dell’eventuale rinvio a giudizio sarebbe presa dal tribunale di Milano. Cambierebbe qualcosa? Sarebbe un brutto colpo per gli inquirenti, perché verrebbe loro sottratta l’inchiesta, ma non è detto che spiani la strada alla vittoria della Juventus (anche se la Procura milanese ha indagato su analoghe ipotesi di reato dell’Inter optando per l’archiviazione). Il primo appuntamento in aula, quindi, è il 18 dicembre a Roma per decidere la sede del processo penale, che se tutto filasse a gran velocità potrebbe essere celebrato a cavallo fra la primavera e l’autunno. Prima è lecito attendersi che arrivi la giustizia sportiva, che ha aperto un fascicolo e potrebbe arrivare al processo nel giro di tre o quattro mesi (e il giudizio è solitamente molto celere).