Juventus, per Fagioli e Miretti la rincorsa al futuro parte da Cremona

I due talenti cresciuti a vinovo prenotano un domani da punti fermi del centrocampo juventino: ora si giocano un posto da titolare per la ripresa del campionato. E potrebbero farcela entrambi

TORINO - E’ possibile che un giorno, in futuro, Nicolò Fagioli e Fabio Miretti siano le mezzali titolari nella formazione tipo della Juventus. E’ anche possibile che, per cominciare, questo succeda per la prima volta già il 4 gennaio a Cremona, alla ripresa del campionato: complici un Pogba ancora indisponibile, un Paredes e soprattutto un Rabiot che saranno rientrati a Torino da meno di una settimana dopo le fatiche mondiali. In assenza di Rabiot, però, difficilmente Massimiliano Allegri rinuncerà a Weston McKennie, lui al lavoro alla Continassa dal 15 dicembre: certo non è un clone del francese, ma è quello che più gli somiglia per stazza, forza fisica e capacità nel gioco aereo. Inamovibile Manuel Locatelli come centrale, ecco che allo Zini probabilmente Fagioli e Miretti il posto se lo giocheranno. E’ improbabile anche, infatti, che possano partire titolari entrambi con il secondo sottopunta come accaduto in alcune occasioni e anche sabato a Londra: a Cremona dovrebbero essere disponibili Kean, Milik, Chiesa e forse anche Vlahovic e Allegri quasi certamente in avanti schiererà due di loro.   

Fagioli e Miretti sorpassi e controsorpassi

Per Fagioli e Miretti, dunque, è già cominciata una sorta di corsa, tra allenamenti e amichevoli, con in palio un posto da titolare a Cremona e anche dopo. Perché se in assenza di Rabiot difficilmente Allegri rinuncerà a McKennie, quando il francese tornerà tra titolari - di sicuro il 13 a Napoli, forse già il 7 con l’Udinese - è invece probabile che a fargli posto sia il texano (che peraltro piace in Premier e a gennaio potrebbe anche partire), più che non uno dei due più tecnici talenti cresciuti a Vinovo. Spazi e corsa al posto da titolare che si faranno ovviamente ancora più serrati quando tornerà Pogba e quando magari si vedrà il vero Paredes. Una corsa, quella tra Fagioli e Miretti, che come detto in futuro potrebbe vederli vincitori entrambi, ma che in questa stagione li ha visti sorpassarsi e controsorpassarsi come Arnoux e Villeneuve. Il primo a scattare è stato Fagioli, approfittando del fatto che Miretti, alle prese con l’Europeo Under 19 prima e la maturità dopo, ha iniziato ad allenarsi solo il 3 agosto, dopo la tournée negli Stati Uniti. Una tournée in cui Fagioli era stato titolare in due partite su tre, mostrando buone prestazioni e sfiorando un clamoroso gol su pallonetto da centrocampo. Il 15 agosto, però, Miretti aveva già operato il sorpasso: 25 minuti per lui alla prima giornata contro il Sassuolo, zero per Fagioli. Sorpasso e allungo: fino al 29 ottobre Miretti aveva messo insieme quattro presenze in Champions (due da titolare) e dieci in campionato (quattro da titolare) contro l’unica in Champions e le tre in campionato di Fagioli, nessuna da titolare. Proprio il 29 ottobre a Lecce, però, nonostante la quinta da titolare di Miretti, Fagioli ha piazzato il controsorpasso entrando nella ripresa, cambiando la squadra e firmando il gol della vittoria con un destro alla Del Piero. Nelle successive quattro partite, una in Champions e tre in campionato, Fagioli è sempre stato titolare e ha segnato un altro gol, quello che ha chiuso la sfida con l’Inter, mentre Miretti ne ha giocate tre, solo due dall’inizio.

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Fagioli in vantaggio, ma Miretti ha ancora tempo

L’amichevole di sabato a Londra contro l’Arsenal non ha mostrato avvisaglie di un nuovo ribaltone. Assolutamente brillante nella prima parte di stagione, Miretti prima della sosta era un po’ appannato, comprensibilmente stanco (mentalmente più che fisicamente) dopo le tante partite giocate nella fase iniziale e dopo un’estate come detto molto impegnativa. All’Emirates Stadium, dove ha giocato di nuovo alle spalle di Kean, l’impressione è stata la stessa, accentuata da un paio di brutti errori in disimpegno. Fagioli invece ha confermato l’ottimo momento psicofisico e l’ottima intesa con Locatelli, del quale riesce a essere interlocutore privilegiato nel palleggio e alter ego nell’impostazione, probabilmente il giocatore tecnicamente più simile, tra quelli trovati alla Juve, a quel Maxime Lopéz al cui fianco Locatelli si era esaltato nell’ultima stagione al Sassuolo. Fagioli in vantaggio, dunque, ma a Miretti restano due amichevoli e un bel po’ di allenamenti per tentare di riportarsi davanti, sfruttando dinamismo e innata capacità di smarcarsi tra le linee. Dopo Cremona, comunque, la corsa sarà ancora lunga per entrambi e come detto si farà più complicata: ma tutti e due hanno le doti per vincerla e trasformare in realtà quel possibile futuro citato all’inizio.

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TORINO - E’ possibile che un giorno, in futuro, Nicolò Fagioli e Fabio Miretti siano le mezzali titolari nella formazione tipo della Juventus. E’ anche possibile che, per cominciare, questo succeda per la prima volta già il 4 gennaio a Cremona, alla ripresa del campionato: complici un Pogba ancora indisponibile, un Paredes e soprattutto un Rabiot che saranno rientrati a Torino da meno di una settimana dopo le fatiche mondiali. In assenza di Rabiot, però, difficilmente Massimiliano Allegri rinuncerà a Weston McKennie, lui al lavoro alla Continassa dal 15 dicembre: certo non è un clone del francese, ma è quello che più gli somiglia per stazza, forza fisica e capacità nel gioco aereo. Inamovibile Manuel Locatelli come centrale, ecco che allo Zini probabilmente Fagioli e Miretti il posto se lo giocheranno. E’ improbabile anche, infatti, che possano partire titolari entrambi con il secondo sottopunta come accaduto in alcune occasioni e anche sabato a Londra: a Cremona dovrebbero essere disponibili Kean, Milik, Chiesa e forse anche Vlahovic e Allegri quasi certamente in avanti schiererà due di loro.   

Fagioli e Miretti sorpassi e controsorpassi

Per Fagioli e Miretti, dunque, è già cominciata una sorta di corsa, tra allenamenti e amichevoli, con in palio un posto da titolare a Cremona e anche dopo. Perché se in assenza di Rabiot difficilmente Allegri rinuncerà a McKennie, quando il francese tornerà tra titolari - di sicuro il 13 a Napoli, forse già il 7 con l’Udinese - è invece probabile che a fargli posto sia il texano (che peraltro piace in Premier e a gennaio potrebbe anche partire), più che non uno dei due più tecnici talenti cresciuti a Vinovo. Spazi e corsa al posto da titolare che si faranno ovviamente ancora più serrati quando tornerà Pogba e quando magari si vedrà il vero Paredes. Una corsa, quella tra Fagioli e Miretti, che come detto in futuro potrebbe vederli vincitori entrambi, ma che in questa stagione li ha visti sorpassarsi e controsorpassarsi come Arnoux e Villeneuve. Il primo a scattare è stato Fagioli, approfittando del fatto che Miretti, alle prese con l’Europeo Under 19 prima e la maturità dopo, ha iniziato ad allenarsi solo il 3 agosto, dopo la tournée negli Stati Uniti. Una tournée in cui Fagioli era stato titolare in due partite su tre, mostrando buone prestazioni e sfiorando un clamoroso gol su pallonetto da centrocampo. Il 15 agosto, però, Miretti aveva già operato il sorpasso: 25 minuti per lui alla prima giornata contro il Sassuolo, zero per Fagioli. Sorpasso e allungo: fino al 29 ottobre Miretti aveva messo insieme quattro presenze in Champions (due da titolare) e dieci in campionato (quattro da titolare) contro l’unica in Champions e le tre in campionato di Fagioli, nessuna da titolare. Proprio il 29 ottobre a Lecce, però, nonostante la quinta da titolare di Miretti, Fagioli ha piazzato il controsorpasso entrando nella ripresa, cambiando la squadra e firmando il gol della vittoria con un destro alla Del Piero. Nelle successive quattro partite, una in Champions e tre in campionato, Fagioli è sempre stato titolare e ha segnato un altro gol, quello che ha chiuso la sfida con l’Inter, mentre Miretti ne ha giocate tre, solo due dall’inizio.

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