Pagina 2 | Una nuova Juventus sotto l'albero: presente e futuro in 16 risposte

1. Chi ci sarà nel nuovo CdA e quando verrà eletto?

Il nuovo Consiglio di Amministrazione della Juventus verrà eletto nell’assemblea del 18 gennaio. L’azionista di maggioranza presenterà oggi la sua lista e verrà resa nota il 26 dicembre. Nella lista compilata dal presidente in pectore Gianluca Ferrero non ci sono nomi noti dell’ambiente del calcio, ma una squadra (probabilmente ristretta a 5/6 elementi) di legali e commercialisti, esperti di diritto amministrativo e di revisione di bilanci. Non sono previste “bandiere” o dirigenti del mondo del calcio.

2. Quindi niente Del Piero e niente Marotta?

Per il momento niente Del Piero e niente Marotta. Il che non significa che, nel corso dei prossimi dodici mesi, l’area sportiva della società non venga implementata o ristrutturata con l’inserimento di professionalità provenienti dal mondo del calcio. Al momento la Juventus, intesa come società, viene gestita da Maurizio Scanavino, già operativo da qualche settimana con il ruolo di direttore generale. Sarà lui a occuparsi della gestione generale del club. Sotto di lui, con la specifica delega alla gestione sportiva, agiscono Massimiliano Allegri, Federico Cherubini e Marco Storari.

3. L’area sportiva rimarrà così?

È difficile dirlo adesso, perché molto dipenderà dai risultati che condizioneranno il giudizio sulla gestione attuale. Una decisione verrà presa in primavera e potrebbe comportare un rafforzamento del gruppo attuale o un cambiamento più radicale. Sarà quello il momento in cui potrebbero rientrare uomini di calcio come Marotta (possibile, ma al momento non probabile) o Del Piero (a cui potrebbe essere offerto un ruolo meno operativo di quello che sogna) o Chiellini.

4. Chi comanderà nella nuova Juve?

Ferrero guiderà il CdA sul fronte della battaglie legali, Scanavino sarà responsabile dell’azienda Juventus, tagliandone i costi e cercando di aumentarne i ricavi, ma anche controllando l’area sportiva, che non avrà l’autonomia economica di prima.

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5. Quindi si può dire che ridimensionerà le sue ambizioni?

No, nel modo più assoluto no. Scanavino ha parlato proprio diquesto alla squadra giovedì e presto lo farà anche con i tifosi: «La Juventus resta la Juventus, le sue ambizioni restano le stesse. Ovvero restare competitiva in Italia e tornare tale anche in Champions League, ma trovando anche un equilibrio economico, ma nessuno ridimensionamento è all’orizzonte». Il segnale è anche chiaro: la Juve sta cambiando dirigenza, non proprietà, che sta attrezzando la nuova società per resistere alle tempeste giudiziarie da una parte e puntare ai risultati dall’altra.

6. Cosa significa tutto questo sul mercato

Che, pur senza follie, non mancheranno acquisti importanti soprattutto su giocatori sotto i 25 anni, e ci sarà sempre l’obiettivo di portare in prima squadra almeno due o tre elementi della Next Gen per completare la rosa, tenendo sotto controllo i costi (anche a livello ingaggi), mantenendo alto il livello tecnico. In questa prima parte di stagione Fagioli e Miretti hanno dato prova di cosa può dare la seconda squadra e l’ingresso in pianta stabile di Iling Jr nella rosa di Allegri conferma la possibilità di creare un ricambio sfruttando le risorse interne.

7. Cambierà qualcosa sullo scouting e sul reclutamento di nuovi giocatori sul mercato?

Si punterà molto sullo scouting (soprattutto nei campionati meno battuti), perché l’idea è tornare a compiere operazioni come il primo Pogba o il Vidal dell’estate 2011. Giocatori presi a zero o molto poco, che hanno dimostrato di essere top player. La concorrenza economica della Premier è troppo forte per competere sui campioni affermati.

8. Perché la Juventus crea un CdA così “tecnico” a livello legale? Non bastano gli avvocati?

La proprietà vuole affrontare i tre percorsi: sportivo, civile e penale nel modo più solido possibile. C’è la ferma convinzione di John Elkann e Andrea Agnelli di essere nel giusto e da questa posizione parte la volontà di difendersi in modo duro e in ogni sede. Quindi, avere un “CdA da battaglia” (come viene informalmente definito) significa che gli avvocati avranno interlocutori molto più preparati e pronti a contribuire alla strategia difensiva. Non solo: la nuova Juventus conserverà questa struttura in cui la parte amministrativa sarà piuttosto staccata da quella prettamente sportiva.

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9. C’è qualcosa che la Juventus dovrebbe temere più di altro nei processi sportivi?

Andiamo con ordine e partiamo dal caso plusvalenze per il quale potrebbe esserci un nuovo processo. Su quel fronte la Procura Federale dovrà dimostrare con le nuove carte il “dolo” da parte della Juventus nell’alterare il valore dei giocatori. Potrebbe non essere facile visto che anche il Gip, analizzando l’inchiesta dei pm torinesi (sulle cui carte si basa la Procura Figc) si è mostrato scettico proprio sul “dolo” del club bianconero.

10. E le carte extracontrattuali non depositate?

La Juventus ha una linea difensiva anche per quelle, ma è indubbio che quelle intese esistano e non siano state depositate in Lega Serie A, come dovrebbero essere tutti gli accordi fra club e giocatori. È un elemento critico, anche se nessuna di quelle carte - per quanto ne sappiamo finora - è legata a pagamenti in nero o altre irregolarità sportive (si tratta di garanzia di pagamenti che sarebbero comunque avvenuti in busta paga o come incentivo all’esodo).

11. La manovra stipendi?

Si tratta della questione più complessa dal punto di vista tecnico. La Juventus è forte di alcuni pareri importanti sulla correttezza del suo operato, la Procura di Torino e la Consob sono molto stringenti nelle loro accuse: si deciderà in punta di interpretazione. Sul fronte sportivo verranno analizzati due punti: l’eventuale comunicazione falsa alla Figc, che di per sé costituisce una violazione, ma non grave se - e veniamo al secondo punto - l’eventuale alterazione del bilancio non è stata utile a rientrare nei parametri finanziari per l’iscrizione al campionato.

12. E l’indagine Uefa?

Siamo all’inizio, fare previsioni o analisi è azzardato. Diciamo che sarà interessante capire quanto la vicenda Superlega possa avvelenare l’atteggiamento dei giudici di Nyon. Il loro approccio non è un dettaglio. In compenso, difficilmente si muoveranno prima della sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla questione Superlega prevista a marzo.

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13. Quali sono le scadenze degli altri processi?

Il 20 gennaio la Corte d’Appello Federale deciderà se riaprire il procedimento plusvalenze. Poi ci saranno i quasi certi processi per le altre accuse (carte e manovra stipendi): in teoria tutto dovrebbe avvenire entro aprile/maggio, ma si mormora che le indagini potrebbero avere delle proroghe e quindi tutti slitterebbe più avanti. Sul fronte penale, c’è l’accreditata indiscrezione sull’udienza preliminare tra febbraio e marzo. E se ci sarà un rinvio a giudizio, il processo potrebbe iniziare a ottobre/novembre 2023.

14. Cambiando discorso: Allegri sarà l’allenatore della Juventus anche l’anno prossimo?

Adesso è molto più che solido, visto che Elkann gli ha dato la responsabilità dell’area sportiva insieme con Cherubini. Ma decideranno i risultati: con una società nuova, in caso di fallimento sportivo si potrebbe anche pensare a un cambio in panchina.

15. Arriverebbe, in quel caso, uno fra Conte e Zidane?

Conte sembra molto vicino al rinnovo con il Tottenham (anche se non c’è niente di definitivo), mentre Zidane è stato associato alla Juventus dall’Equipe, dopo che la quasi certa conferma di Deschamps sulla panchina della Francia potrebbe aver tolto a Zizou il sogno di allenare i Bleus. Almeno per un quadriennio.

16. Come sta vivendo questo momento la squadra?

Allegri ha saputo creare una bolla di protezione molto efficace finora, d’altra parte lavorare sotto pressione e nelle emergenze lo stimola e gli riesce bene. E anche le parole di Scanavino sono state importanti: i giocatori capiscono il momento, ma non ne sono fortemente preoccupati perché molto rassicurati da ciò che vedono intorno a loro.

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5. Quindi si può dire che ridimensionerà le sue ambizioni?

No, nel modo più assoluto no. Scanavino ha parlato proprio diquesto alla squadra giovedì e presto lo farà anche con i tifosi: «La Juventus resta la Juventus, le sue ambizioni restano le stesse. Ovvero restare competitiva in Italia e tornare tale anche in Champions League, ma trovando anche un equilibrio economico, ma nessuno ridimensionamento è all’orizzonte». Il segnale è anche chiaro: la Juve sta cambiando dirigenza, non proprietà, che sta attrezzando la nuova società per resistere alle tempeste giudiziarie da una parte e puntare ai risultati dall’altra.

6. Cosa significa tutto questo sul mercato

Che, pur senza follie, non mancheranno acquisti importanti soprattutto su giocatori sotto i 25 anni, e ci sarà sempre l’obiettivo di portare in prima squadra almeno due o tre elementi della Next Gen per completare la rosa, tenendo sotto controllo i costi (anche a livello ingaggi), mantenendo alto il livello tecnico. In questa prima parte di stagione Fagioli e Miretti hanno dato prova di cosa può dare la seconda squadra e l’ingresso in pianta stabile di Iling Jr nella rosa di Allegri conferma la possibilità di creare un ricambio sfruttando le risorse interne.

7. Cambierà qualcosa sullo scouting e sul reclutamento di nuovi giocatori sul mercato?

Si punterà molto sullo scouting (soprattutto nei campionati meno battuti), perché l’idea è tornare a compiere operazioni come il primo Pogba o il Vidal dell’estate 2011. Giocatori presi a zero o molto poco, che hanno dimostrato di essere top player. La concorrenza economica della Premier è troppo forte per competere sui campioni affermati.

8. Perché la Juventus crea un CdA così “tecnico” a livello legale? Non bastano gli avvocati?

La proprietà vuole affrontare i tre percorsi: sportivo, civile e penale nel modo più solido possibile. C’è la ferma convinzione di John Elkann e Andrea Agnelli di essere nel giusto e da questa posizione parte la volontà di difendersi in modo duro e in ogni sede. Quindi, avere un “CdA da battaglia” (come viene informalmente definito) significa che gli avvocati avranno interlocutori molto più preparati e pronti a contribuire alla strategia difensiva. Non solo: la nuova Juventus conserverà questa struttura in cui la parte amministrativa sarà piuttosto staccata da quella prettamente sportiva.

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