Moggi in assemblea: "Qui per ringraziare Agnelli. La Juve non sa difendersi dai media"

L'ex dirigente bianconero è intervenuto in qualità di azionista ed è stato accolto tra gli applausi

Per la prima volta prende la parola anche Luciano Moggi, in qualità di azionista, accolto tra gli applausi. "E’ un applauso che mi commuove - ha esordito l’ex dirigente bianconero -, in tanti si domanderanno perché voglio parlare, ci ho pensato su prima di intervenire. La mia decisione si basa su tre motivi: sono venuto qui per capire, sui giornali leggo cose catastrofiche sul bilancio, qui invece sento che non è proprio così. Sono venuto qui per ringraziare Andrea Agnelli: nove scudetti non si vincono con facilità, chi c’è dentro conosce le difficoltà, ringrazio Andrea per quello che ha fatto in una società che non si è mai o non ha mai saputo difendersi, o ha lasciato cadere quello che gli veniva gettato addosso e per questo è diventata un giocattolo nelle mani dei media."

Moggi e la Juve

"L’epiteto più sentito è che la Juve vince perché ruba, non è vero, la Juve ha vinto sempre sul campo (applausi) e non ha mai rubato niente a nessuno. Magari ce l’hanno rubato a noi lo scudetto, a Perugia, nel diluvio del Curi, ce l’hanno rubato l’anno dopo con la Roma che vince lo scudetto perché vengono cambiate nel corso della stagione le regole sui passaporti con Nakata che decide la partita, qui a Torino, facendo un gol. Vedo sulla panchina come team manager colui che ha contraffatto il passaporto di Recoba. Conosco la famiglia Agnelli, so come ha lavorato Andrea, io sono uno che è abituato a vivere e non a esistere, combatto ancora per Calciopoli che ci ha indicati per colpevoli per cose che hanno fatto altri, per questo voglio regalare ad Andrea questo cofanetto con una chiave in cui c’è tutto calciopoli con le parole di Carraro che dice che la Fiorentina e la Lazio non possono retrocedere e che la Juventus non va aiutata".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Moggi riprende la parola: Calciopoli e poi si rivolge ad Arrivabene

Nelle repliche riprende la parola Luciano Moggi che continua il suo attacco per difendere la Juve: "Se è vero che è stato riaperto il caso plusvalenze perché la Procura pensa di aver trovato cose nuove è altrettanto vero che dovrebbe essere riaperto il caso Calciopoli (applausi) perché è una ferita che non si rimargina né per noi né per la Juve. In questa chiavetta c’è tutta calciopoli, ogni intercettazione, si sente Meani, l’ex addetto agli arbitri del Milan, che dice all’arbitro Rodomonti dopo un Milan-Chievo 1-0 “guarda che ti ho fatto dare 7 dalla Gazzetta, puoi andare gratis in Svizzera per un trapianto di capelli". Moggi si rivolge poi ad Arrivabene: "Non mi è piaciuto il suo discorso - dice tornando a parlare di campo -, la Juve non ha un centrocampo, prima di comprare degli attaccanti occorre comprare quelli che danno la palla agli attaccanti". 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Per la prima volta prende la parola anche Luciano Moggi, in qualità di azionista, accolto tra gli applausi. "E’ un applauso che mi commuove - ha esordito l’ex dirigente bianconero -, in tanti si domanderanno perché voglio parlare, ci ho pensato su prima di intervenire. La mia decisione si basa su tre motivi: sono venuto qui per capire, sui giornali leggo cose catastrofiche sul bilancio, qui invece sento che non è proprio così. Sono venuto qui per ringraziare Andrea Agnelli: nove scudetti non si vincono con facilità, chi c’è dentro conosce le difficoltà, ringrazio Andrea per quello che ha fatto in una società che non si è mai o non ha mai saputo difendersi, o ha lasciato cadere quello che gli veniva gettato addosso e per questo è diventata un giocattolo nelle mani dei media."

Moggi e la Juve

"L’epiteto più sentito è che la Juve vince perché ruba, non è vero, la Juve ha vinto sempre sul campo (applausi) e non ha mai rubato niente a nessuno. Magari ce l’hanno rubato a noi lo scudetto, a Perugia, nel diluvio del Curi, ce l’hanno rubato l’anno dopo con la Roma che vince lo scudetto perché vengono cambiate nel corso della stagione le regole sui passaporti con Nakata che decide la partita, qui a Torino, facendo un gol. Vedo sulla panchina come team manager colui che ha contraffatto il passaporto di Recoba. Conosco la famiglia Agnelli, so come ha lavorato Andrea, io sono uno che è abituato a vivere e non a esistere, combatto ancora per Calciopoli che ci ha indicati per colpevoli per cose che hanno fatto altri, per questo voglio regalare ad Andrea questo cofanetto con una chiave in cui c’è tutto calciopoli con le parole di Carraro che dice che la Fiorentina e la Lazio non possono retrocedere e che la Juventus non va aiutata".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Moggi in assemblea: "Qui per ringraziare Agnelli. La Juve non sa difendersi dai media"
2
Moggi riprende la parola: Calciopoli e poi si rivolge ad Arrivabene