Juve, dopo la batosta di Napoli mai più senza Kean Fagioli, Miretti, & C

I giovani cresciuti nel vivaio bianconero erano stati la linfa vitale delle otto vittorie consecutive inanellate senza incassare un gol. Ma Allegri al Maradona li ha tenuti in panchina e quando ne ha inseriti quattro, era già troppo tardi

C'è un aspetto della batosta subita a Napoli che deve indurre la Juve a un'accurata riflessione. I ragazzi cresciuti nel vivaio bianconero, linfa vitale delle otto vittorie consecutive inanellate senza incassare gol, per scelta tecnica sono stati o comprimari o addirittura spettatori della durissima lezione di calcio impartita dalla capolista. Kean è entrato al 13' del secondo tempo, Iling e Miretti al 28' del secondo tempo, Soulé al 38' del secondo tempo, Fagioli è rimasto in panchina. Il rilievo non è di poco conto, se come sembra, il nuovo corso della Continassa prevede lo stop all'ingaggio di veterani onusti di gloria e foderati di milioni per fare largo ai giovani messi in mostra nella Primavera di Montero e nella Next Gen di Brambilla.

La svolta di Elkann

Ci sarà anche questo, nella svolta impressa da Elkann alle vicende societarie, con l'azzeramento del precedente Cda e l'insediamento del nuovo, fissato per mercoledì 18 gennaio 2023. Alla vigilia di una data storica, destinata a entrare di diritto nella vicenda juventina poiché chiude ufficialmente i tredici anni di Andrea Agnelli, proprio nell'anno centenario della proprietà Agnelli, i tifosi chiedono ai giocatori di onorare la maglia che indossano. Non a parole e nemmeno con i post sui social, ma sul campo. E nessuno, meglio dei ragazzi cresciuti a pane e Juve, sa che cosa voglia dire l'attaccamento alla maglia. Per questo non si capisce come mai, a Napoli, quattro su cinque siano entrati quando era già troppo tardi per sfuggire alla valanga azzurra.

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