Professor Protto, cos’è e perché torna in gioco la Corte federale d’appello?
«La Giustizia sportiva prevede tre gradi di giudizio: il Tribunale federale, la Corte federale d’Appello e il Collegio di garanzia dello Sport, che è una sorta di Cassazione sportiva perché decide solo in punto di legittimità e non entra più nel merito delle controversia. La Corte federale,che dunque è il secondo grado della Giustizia Sportiva, si era espressa in sede di reclamo contro la sentenza del Tribunale federale in ragione della documentazione allora disponibile. Successivamente alla decisione, la Procura Federale della FIGC ha ricevuto la documentazione dell’indagine penale denominata “Prisma” e in ragione di tale documentazione ha chiesto la revocazione della decisione della Corte federale di appello come consentito dall’art. 63 del Codice di giustizia sportiva del CONI. La revocazione, ove ritenuta ammissibile, consentirà alla Corte di decidere anche in ragione della documentazione acquisita in sede penale di cui solo ora la Procura federale è venuta in possesso».
Dunque, in base agli atti dell’inchiesta Prisma, quali possono essere i tasselli chiave per la revocazione?
«È logico ritenere che la Procura faccia rilevare che mentre la precedente decisione era stata assunta solo sulla base degli atti di trasferimento dei calciatori (in virtù dei quali si era arrivati alla conclusione che non è possibile predeterminare il “prezzo” per il trasferimento e che quindi quanto pattuito tra club fosse determinato unicamente dalla logica del calciomercato), la documentazione dell’indagine penale dimostrerebbe il carattere fittizio delle plusvalenze, in quanto intenzionalmente volte a migliorare la situazione di bilancio, soprattutto perché simmetriche (cioè attraverso atti di cessione e di acquisto di calciatori tra due società con plusvalenze per entrambe), ripetute e sistematiche».
Cosa succede in caso di richiesta di revocazione respinta?
«Se la Corte d’Appello riterrà inammissibile l’istanza di revisione, contro tale decisione è ancora ammesso ricorso al Collegio di Garanzia da parte della Procura, ove anche tale ricorso fosse respinto diventerebbe irrevocabile la decisione precedente, cioè quella della Corte federale di appello: proscioglimento per tutti gli imputati e società».
Invece cosa succederebbe in caso di richiesta accolta?
«Il 20 gennaio la Corte federale d’Appello deciderà sull’ammissibilità o meno dell’istanza della Procura federale, quindi sulla sussistenza o meno dei presupposti della revocazione. Alla fase di ammissibilità seguirà l’udienza per la discussione e per la trattazione della controversia alla luce dei nuovi documenti. La Procura federale potrebbe riformulare l’atto di deferimento. Nel precedente giudizio si era limitata a chiedere l’inibizione per i dirigenti e un’ammenda per le società. Alla luce dei nuovi documenti potrebbe chiedere l’applicazione di sanzioni più gravi quali punti di penalizzazione (come nel caso della decisione sulle plusvalenze del Chievo) o addirittura, ma sembra davvero difficile, la retrocessione per la prossima stagione».