Juve, perché Elkann ha scelto Ferrero e Scanavino per vincere la partita più difficile

Torino, 18 gennaio 2023: s'insedia il nuovo Cda bianconero che nomina ufficialmente il nuovo presidente e il nuovo amministratore delegato, quest'ultimo investito di pieni poteri in ambito gestione societaria, mercato, commerciale, rappresentanza del club ai massimi livelli. Intanto Moggi ipotizza uno o due punti di penalizzazione

Mercoledì, 18 gennaio 2023: una data che entra di diritto nella storia della Juve. Si chiude l'era di Andrea Agnelli, 12 stagioni, 19 titoli,fra i quali il record dei 9 scudetti vinti consecutivamente, il presidente più vittorioso da quando il club è stato fondato, il 1°novembre 1897. S'insedia il nuovo consiglio di amministrazione dopo le dimissioni del precedente, comunicate alle 21.28 del 28 novembre 2022. John Elkann, tramite Exor proprietario del 63,8% della società, ha voluto una squadra di eccellenti professionisti in grado di affrontare la partita più difficile. Non si giocherà sul campo, ma nelle aule della giustizia ordinaria e sportiva: l'orientamento di quest'ultima si capirà già venerdì 20 gennaio, quando la Corte d'Appello Federale si pronuncerà sulla richiesta della Procura di revocazione della sentenza sul caso plusvalenze che aveva mandato assolti la Juve, gli altri club e i tesserati che erano stati deferiti. Qualora l'istanza venisse accolta, la Procura federale riformulerebbe il deferimento, alla luce dei nuovi elementi emersi nelle 14 mila pagine dell'inchiesta Prisma condotta dai Pm torinesi e trasmesse alla giustizia sportiva.

La previsione di Moggi

Stamane, Fabio Riva per Tuttosport ha intervistato il professor Mariano Protto, ordinario presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Torino, titolare dei corsi di studio "Diritto amministrativo" e "Diritto amministrativo dello sport e giustizia sportiva". Qualora la richiesta di revocazione venisse accolta, Protto ha affermato che "alla luce dei nuovo documenti, la Procura federale potrebbe chiedere l'applicazione di sanzioni più gravi quali punti di penalizzazione (come nel caso Chievo) o, addirittura, ma sembra davvero difficile, la retrocessione per la prossima stagione". Secondo Luciano Moggi, intervistato da Radio Kiss Kiss durante il programma "La città nel pallone", "La Juve al massimo rischia uno o due punti di penalizzazione, ma la storia della retrocessione è una barzelletta! Agnelli? La famiglia è particolare e si fanno la guerra. Quando andai via l'avvocato della Juve patteggiò per la B incolpando noi”. Il 27 marzo, invece, il Giudice dell'udienza preliminare Marco Picco deciderà se rinviare a giudizio o decretare il non luogo a procedere a carico degli indagati nell'inchiesta Prisma: la Juve, intesa come persona giuridica, Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene, Fabio Paratici, Marco Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato, Cesare Gabasio, Francesca Roncaglio, Enrico Vellano, Stefania Boschetti e Roberto Grossi.

L'uomo forte

Di fronte a queste scadenze, si capisce perché Elkann abbia voluto un Cda di fedelissimi, a cominciare da Maurizio Scanavino, nuovo uomo forte della Juve, investito di pieni poteri. Questi, secondo la ricostruzione del sito Calcio e finanza:

  • 1) "Scanavino potrà acquistare e cedere, a titolo definitivo o temporaneo, contratti aventi ad oggetto le prestazioni sportive di calciatori e calciatrici entro il limite massimo di euro 25 milioni con firma singola ed entro il limite massimo di euro 75 milioni con firma abbinata all’amministratore delegato”, cioè Scanavino stesso.
  • 2) Scanavino potrà “stipulare e risolvere contratti per la costituzione di rapporti aventi ad oggetto le prestazioni sportive dei calciatori e delle calciatrici entro il limite massimo di euro 25 milioni con firma singola ed entro il limite massimo di euro 75.00 con firma abbinata all’amministratore delegato", cioè Scanavino stesso.
  • 3) Scanavino potrà “stipulare e risolvere contratti per la costituzione di rapporti aventi ad oggetto le prestazioni sportive di allenatori e tecnici entro il limite massimo di euro 10 milioni annui con firma singola ed entro il limite massimo di euro 75 milioni con firma abbinata all’amministratore delegato”.

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