Juventus, carta Ronaldo? Non è un jolly! Cosa hanno chiesto i legali di CR7

Non ha una data né la firma del portoghese. E non rivela nulla più di quanto già si sapeva sulle manovre stipendi
Juventus, carta Ronaldo? Non è un jolly! Cosa hanno chiesto i legali di CR7© www.imagephotoagency.it

TORINO - Gli ultimi giorni, con il ritorno in auge dell’ormai celeberrima “carta Ronaldo”, inseguita e cercata come il Sacro Graal, hanno esibito alcune delle più insidiose sfaccettature del concetto di gogna mediatica. Un perverso meccanismo che si innesca e che si alimenta in maniera sempre più voluminosa al crescere del prestigio dei soggetti in causa. E così, appunto, giornali e tv sono tornati ad accogliere tra le notizie principali i supposti aggiornamenti intorno alla suddetta carta. Perché la Juventus, si sa, fa rumore. Come fa rumore una figura ingombrante quale Cristiano Ronaldo. E poco importa se il prezioso documento, in realtà, ai fini dell’inchiesta racconta poco e niente.

Non che il foglio in questione sia privo di rilevanza in senso assoluto, intendiamoci. Ma, al proprio interno, non cela nulla che già non fosse di dominio pubblico. Si tratta, semmai, dell’ennesima e ulteriore prova del fatto che la rinuncia ad alcune mensilità da parte dei calciatori bianconeri, manovra che aveva alleviato i bilanci della società nell’immediato, era in realtà uno slittamento parziale e comunque legato a variabili. In ogni caso, essendo stati presi impegni con l’intera rosa, quelle somme sarebbero dovute essere prudenzialmente registrate come rischi in attesa del verificarsi (o meno) delle suddette situazioni. Intorno a questo nocciolo si annida buona parte della contesa tra l’accusa e la difesa, ma non si tratta certo una scoperta odierna. La “carta Ronaldo”, al massimo, ci racconta di cifre in grado di impressionare l’opinione pubblica – si parla di quasi 20 milioni di euro in ballo – a causa del faraonico stipendio percepito dal portoghese. Ma, anche in questo caso, per appurare che l’ingaggio del numero 7 fosse particolarmente ricco non serviva di sicuro questa rivelazione.

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Il testo della carta Ronaldo

Sulla carta incriminata, analoga a quelle redatte a beneficio dei compagni di squadra di CR7, non si racconta molto di più. “Accordo Premio Integrativo - Scrittura integrativa”, recita l’oggetto. E, poi, il testo: “Egregio signor Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro, facciamo seguito alle intese intercorse e uniamo alla presente il documento relativo al premio integrativo riconosciuto a suo favore (Accordo Premio Integrativo) e l’ulteriore scrittura integrativa dell’Accordo Premio Integrativo (Scrittura integrativa). Nel confermare gli impegni assunti nei predetti documenti, ci impegniamo altresì a consegnarvi entro il 31.07.2021 l’Accordo Premio Integrativo ritrascritto sui moduli federali ‘Altre Scritture’, a oggi non disponibili, e la Scrittura integrativa, debitamente sottoscritta”. Nel documento si specifica come, una volta formalizzati gli accordi all’avvenire di varie ipotesi, il tutto sarebbe stato depositato in Lega, come da regolamento. E in un allegato come “nell’ipotesi in cui, a seguito di suo trasferimento definitivo, la condizione stabilita per la maturazione dei premi individuati non possa verificarsi, lei avrà diritto a percepire un incentivo all’esodo”.

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La carta Ronaldo in calce non mostra una controfirma di CR7

E intorno a questo punto occorrerà fare ulteriore chiarezza. Perché alcune ricostruzioni assicurano che le pendenze di Cristiano Ronaldo con la Juventus siano state assorbite dal Manchester United al momento del trasferimento in Inghilterra, al punto che – in effetti – gli oltre 19 milioni al centro dell’attenzione non sono mai stati richiesti dai legali del fuoriclasse ai bianconeri. Anche perché, a ben vedere, la tanto chiacchierata “carta Ronaldo”, oltre a non riportare una data, in calce non mostra nemmeno una controfirma da parte del diretto interessato, dato che l’unico autografo presente è quello dell’allora responsabile dell’area tecnica Fabio Paratici. Elementi che aumentano i dubbi sull’effettivo valore del documento. Anche perché i legali del portoghese, che finora si sono mossi soltanto chiedere di visionare le carte dell’inchiesta, pare abbiano assicurato che il loro assistito non ha mai visto la carta e che non ne possiede alcuna copia.

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TORINO - Gli ultimi giorni, con il ritorno in auge dell’ormai celeberrima “carta Ronaldo”, inseguita e cercata come il Sacro Graal, hanno esibito alcune delle più insidiose sfaccettature del concetto di gogna mediatica. Un perverso meccanismo che si innesca e che si alimenta in maniera sempre più voluminosa al crescere del prestigio dei soggetti in causa. E così, appunto, giornali e tv sono tornati ad accogliere tra le notizie principali i supposti aggiornamenti intorno alla suddetta carta. Perché la Juventus, si sa, fa rumore. Come fa rumore una figura ingombrante quale Cristiano Ronaldo. E poco importa se il prezioso documento, in realtà, ai fini dell’inchiesta racconta poco e niente.

Non che il foglio in questione sia privo di rilevanza in senso assoluto, intendiamoci. Ma, al proprio interno, non cela nulla che già non fosse di dominio pubblico. Si tratta, semmai, dell’ennesima e ulteriore prova del fatto che la rinuncia ad alcune mensilità da parte dei calciatori bianconeri, manovra che aveva alleviato i bilanci della società nell’immediato, era in realtà uno slittamento parziale e comunque legato a variabili. In ogni caso, essendo stati presi impegni con l’intera rosa, quelle somme sarebbero dovute essere prudenzialmente registrate come rischi in attesa del verificarsi (o meno) delle suddette situazioni. Intorno a questo nocciolo si annida buona parte della contesa tra l’accusa e la difesa, ma non si tratta certo una scoperta odierna. La “carta Ronaldo”, al massimo, ci racconta di cifre in grado di impressionare l’opinione pubblica – si parla di quasi 20 milioni di euro in ballo – a causa del faraonico stipendio percepito dal portoghese. Ma, anche in questo caso, per appurare che l’ingaggio del numero 7 fosse particolarmente ricco non serviva di sicuro questa rivelazione.

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