Consigli ai giovani?
"A loro dico di stare meno al telefono e giocare di più nei campetti da piccoli perché i campioni nascono lì".
L’azzurro?
"L’esordio in Nazionale è stato indescrivibile, toccai il primo pallone di petto ed è stato bellissimo. Il sogno è quello di arrivare al Mondiale 2026 e magari vincere, manca tanto ma ce la metterò tutta".
Differenze tra Serie A e Serie B
"In A il livello è altissimo, ogni partita sai che non è facile e si è visto anche ad esempio a Cremona. Se non metti intensità e non corri dietro agli avversari fai fatica. La differenza con la Serie B è la velocità di palla e la tecnica"
Di Maria?
"È un fenomeno, un giocatore di un’altra categoria. È un piacere vederlo giocare in campo: non vedo l'ora di dargli la palla perché fa sempre qualcosa di fantastico. Fuori dal campo è una persona eccezionale, normale, ride e scherza... Sono contentissimo che abbia vinto il Mondiale".
Gli idoli?
"Da piccolo era Del Piero: di Alex avevo il poster in camera. Poi c’è stato Dybala, adesso mi ispira Modric".
Lo spogliatoio?
"Vado d’accordo con tutti i compagni, parlo più con gli italiani per una questione di lingua, ma anche con Di Maria e Paredes. Parliamo in italiano e poi a volte Soulé mi aiuta a tradurre in spagnolo".
La 44?
"La 21 era occupata, la 44 è la prima che ho avuto qui. Prendere la 8 e diventare capitano come Marchisio? La numero 8 no, magari la 10, ma è prematuro per sognarlo".
Auguri di compleanno?
"Il 12 febbraio, giorno di Juventus-Fiorentina, mi auguro di vincere e magari segnare, mi piacerebbe segnare di testa. Sono un po’ scarso di testa, mai segnato neppure nelle giovanili".