Juventus, tira una brutta aria: vogliono mandarla in Serie B?

Può arrivare una nuova maxi richiesta punti da scontare: ancora più pesante

TORINO - Tira una brutta aria a Roma. Gelida e ficcante. E non perché stiamo vivendo l’inverno. Dalle parti della Procura federale soffiano venti che non promettono nulla di buono per il popolo juventino che, civilmente, si sta organizzando per una protesta annunciata come clamorosa e impattante. Tira un’aria nella capitale che potrebbe portare la Juventus al Polo Nord: da meno 15 a forse anche più del doppio! Un salto del gambero che potenzialmente la porterebbe alle soglie della zona rossa: quella che separa la Serie A dalla Serie B per l’anno successivo. Insomma, sta per arrivare una folata così potente da spingere la Vecchia Signora al piano di sotto? Nel dubbio le agenzie di scommesse non quotano più questa eventualità! Intanto pare certo che la Procura Federale ha deciso di avvalersi della possibilità di chiedere e quindi ottenere ulteriori 40 giorni per completare le indagini in corso sul nuovo processo che vedrà sul banco degli imputati nuovamente il club torinese soprattutto per la cosiddetta manovra stipendi. Procedimento che dovrebbe ospitare anche la quota dell’indagine plusvalenze bis, ma in questo caso la Juventus potrebbe, ripetiamo il condizionale, potrebbe, non essere coinvolta se non marginalmente: per saperlo bisognerà conoscere il dispositivo della sentenza e quindi le motivazioni che hanno portato ai 15 punti di penalizzazione.

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La “calamità” dell’articolo 4

Dunque sarebbero altri club a temere di più: Sassuolo, Atalanta, Udinese, Empoli e Sampdoria. Il fatto che il procuratore federale Chiné avverta la necessità di avere a disposizione quasi un mese e mezzo in più per mettere meglio a fuoco la posizione della Juventus non può essere letto come un segnale incoraggiante per il futuro bianconero. Per quanto riguarda questa potenziale irregolarità - si è in ambito dell’articolo 31 - l’oggetto del contendere è legato al fatto che il club non ha messo a bilancio le pendenze per alcune mensilità a cui i giocatori avrebbero rinunciato per il Covid, quando in realtà c’erano accordi, non depositati in Lega - anche qui ci sarebbe un’ulteriore violazione - grazie ai quali nelle stagioni successive gli importi sarebbero stati corrisposti. Irregolarità lieve, media, grave o gravissima? Vedremo. L’ordinamento della giustizia sportiva offre in ogni modo la “calamita” dell’articolo 4, quello della “mancata lealtà sportiva” che recita come pena, “da uno o più punti di penalizzazione”: basta “avvicinarsi” in “zona 4” e se ci finisci dentro puoi finire giù, giù, giù. Una sorta di pozzo senza fondo! Peraltro manca una giurisprudenza specifica sulla manovra stipendi che si è sviluppata in un contesto emergenziale.

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Tackle Giorgetti

Ieri sul tema delle plusvalenze si è espresso con un tackle anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti: «Come Mef abbiamo assistito al dibattito pubblico in cui si è dato per scontato che ci sia stato un ricorso sistematico a plusvalenze fittizie nel mondo del calcio, quindi lo Stato vuole capire cosa significa questo “fittizio”. Al ministero stiamo riflettendo se la normativa fiscale (l’articolo 86 del testo unico sulle imposte di reddito) fotografa in modo coerente e corretto questo fenomeno». Così il ministro Giorgetti, ospite all’edizione di Telefisco 2023: «Non escludo novità o proposte da parte del governo in questo senso. La norma potrebbe cambiare, abbiamo avviato un’analisi su un fenomeno che tutti dicono avvenga, ma se è così lo Stato deve mettere mano ed evitare che accada».

Dribbling Casini

Un tema caldissimo, questo delle plusvalenze, sul quale ieri è intervenuto anche Lorenzo Casini, presidente della Lega: «Le plusvalenze? È un tema serio, ne abbiamo parlato nei mesi scorsi, ma basta vedere anche i dati del report calcio per vedere quanto siano cresciute e come pesino nei bilanci. Di per sé non sono un male, ci sono società che vivono in modo sano di plusvalenze. Il problema è l’abuso e va verificato con attenzione in tutti i Paesi in cui si fa mercato. La penalizzazione della Juventus? C’è una decisione in corso, io ho apprezzato le parole del ministro Abodi. E’ importante capire il perché, aspettiamo le motivazioni e i commenti più approfonditi verranno fatti quando la vicenda sarà chiusa. Però non la chiamerei vicenda plusvalenze, qui si parla di un abuso. Si tratta di un problema federale, che non riguarda soltanto la Lega Calcio. E non riguarda soltanto l’Italia. La Fifa sta elaborando un programma per arrivare ad avere un valore il più oggettivo possibile, ma non è semplice. Però è indubbio che non può risolverlo una componente da sola. Campionato falsato? È una domanda retorica, non rispondo». I tifosi, invece, e non solo quelli juventini, si sono già fatti un’idea precisa...

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TORINO - Tira una brutta aria a Roma. Gelida e ficcante. E non perché stiamo vivendo l’inverno. Dalle parti della Procura federale soffiano venti che non promettono nulla di buono per il popolo juventino che, civilmente, si sta organizzando per una protesta annunciata come clamorosa e impattante. Tira un’aria nella capitale che potrebbe portare la Juventus al Polo Nord: da meno 15 a forse anche più del doppio! Un salto del gambero che potenzialmente la porterebbe alle soglie della zona rossa: quella che separa la Serie A dalla Serie B per l’anno successivo. Insomma, sta per arrivare una folata così potente da spingere la Vecchia Signora al piano di sotto? Nel dubbio le agenzie di scommesse non quotano più questa eventualità! Intanto pare certo che la Procura Federale ha deciso di avvalersi della possibilità di chiedere e quindi ottenere ulteriori 40 giorni per completare le indagini in corso sul nuovo processo che vedrà sul banco degli imputati nuovamente il club torinese soprattutto per la cosiddetta manovra stipendi. Procedimento che dovrebbe ospitare anche la quota dell’indagine plusvalenze bis, ma in questo caso la Juventus potrebbe, ripetiamo il condizionale, potrebbe, non essere coinvolta se non marginalmente: per saperlo bisognerà conoscere il dispositivo della sentenza e quindi le motivazioni che hanno portato ai 15 punti di penalizzazione.

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