Plusvalenze, quello stupore poco onesto

Va bene tutto, tranne stupore e indignazione. Quella roba lì lasciamola da parte, che facciamo - noi gente che ha vissuto di calcio e nel calcio da almeno un quarto di secolo - una figura migliore. Poi ognuno decida se essere giustizialista o garantista, bastonatore o difensore, la fortuna di vivere in democrazia legittima le opinioni di tutti. Ma nessuno si azzardi a dire che le plusvalenze “fittizie” e preordinate le abbiamo scoperte con le intercettazioni della Procura di Torino, magari aggiungendo con espressione sbigottita: «Certo che quello che è emerso...», perché non sarebbe serio, onesto e degno. Sapevamo tutto. Tutti. E ne scrivevamo, pacificamente. Le plusvalenze sono servite dal 2000 in poi a puntellare i bilanci di decine di club italiani.

Una pratica consolidata

Quel programmarle in anticipo, calcolando quale cifra serviva per ossigenare i conti secondo un meccanismo sistematico che ha così turbato la Corte d’Appello Federale è una pratica consolidata nel calcio italiano al punto da avere i suoi campioni o, meglio, i suoi “Re”, come Piero Ausilio, stimato direttore sportivo dell’Inter, uno dei più bravi sul mercato e nella gestione del settore giovanile che, il 2 luglio 2019 veniva definito «Il re delle plusvalenze» e non da testate “nemiche” o “faziosamente contro”, ma da fcinter1908.it o fcinternews.it che riprendevano una pagina di Tuttosport del giorno prima, nella quale si celebrava il ds nerazzurro. Con queste parole: «Lo spumante, in ghiaccio da qualche giorno, è stato stappato ieri quando sono stati annunciati il passaggio di Andrea Pinamonti al Genoa (prestito da 1 milione con obbligo di riscatto a 18) e Sala al Sassuolo (a titolo definitivo)... ... Alla collezione - tra gli altri - va aggiunto Zinho Vanheusden il cui passaggio allo Standard Liegi frutterà 12 milioni più una percentuale sulla rivendita a favore dell’Inter. Piero Ausilio, direttore sportivo dell’Inter dal 2010, ha completato ancora una volta la missione consegnatagli da Suning: realizzare 40 milioni di plusvalenze entro il 30 giugno». Quindi, secondo la celebrativa ricostruzione, la proprietà dell’Inter aveva stabilito che servivano 40 milioni e il ds si era messo a fare plusvalenze, riuscendoci. Dove l’abbiamo già letta una storia simile in questi giorni? Per la cronaca, spulciando Transfertmarkt si apprende che Vanheusden è stato ceduto nell’estate 2019 allo Standard Liegi per 11,74 milioni, è stato riacquistato dall’Inter il 13 luglio 2021 per 16,2 milioni (quando il suo valore secondo il sito era di 2). Pinamonti è stato riscattato dal Genoa il 1 settembre 2020 a 19,5 milioni (valore stimato 13,5) e poi il 18 settembre 2020 è stato riacquistato dall’Inter per 21 milioni. Nessuna, sia ben chiaro, nessuna di queste operazioni è illegale o ha violato alcuna norma. A meno di non vederla come chi sostiene che programmare le plusvalenze e metterle in atto in modo sistematico sia una grave violazione dell’articolo 4.

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