Allegri e la Juventus "4x4": le due opzioni con Chiesa e Vlahovic

Con il recupero del serbo e dell'esterno azzurro, l'allenatore bianconero studia una nuova versione per la sua squadra
Allegri e la Juventus "4x4": le due opzioni con Chiesa e Vlahovic© LAPRESSE

TORINO- Con prudenza, per la carità. Ma è certo che Massimiliano Allegri lo aspetta, eccome, il suo Paul Pogba. Il tecnico bianconero ha infatti dimostrato - proprio e soprattutto alla Juventus - di essere un maestro nel gestire i campioni, nel metterli in condizione di dare il massimo, nel saper creare un impianto di gioco funzionale a che il maggior numero possibile di big (tra quelli a disposizione) possa coesistere. “Se uno è buono, io me lo piglio! Poi una soluzione tattica la si trova. Il problema è quando mancano i top player, mica quando ce ne sono tanti”, è un po’ la filosofia della casa. E infatti, in attesa di riavere a disposizione il Polpo, Allegri medita sul modo migliore per utilizzare - foss’anche in contemporanea - buona parte degli altri campioni freschi di recupero. Dusan Vlahovic, Federico Chiesa, Angel Di Maria, Filip Kostic. Juan Cuadrado. Senza dimenticare Moise Kean e, quando sarà di nuovo disponibile, Arkadiusz Milik.

Emblematica, nella storia bianconera, è la partita che la Juventus giocò contro la Lazio il 23 gennaio del 2017: un 4-2-3-1 con Cuadrado, Dybala e Mandzukic alle spalle di Higuain. Fu la svolta di una stagione che non ingranava. Allegri svelò: «Mercoledì mattina mi sono alzato e mi sono detto: “Ora cambio”. Ho preso la decisione perché me la sentivo io, poi ho percepito sensazioni positive negli ultimi giorni, nelle poche prove effettuate. Credo ci siano delle partite che spaccano la stagione e ho considerato che questa con la Lazio lo fosse».Giovedì scorso, un’altra volta la Lazio. E Vlahovic-Chiesa al debutto come titolari insieme, alla Juventus. Con Kostic a sfornare assist e cross. Poi Chiesa ha lasciato il posto a Di Maria, perché non ne aveva più, ma la sensazione che quel potenziale enorme possa esser prima o poi sfruttato in contemporanea è rimasto. Allegri non ha nascosto i suoi sogni più arditi, alla faccia di chi gli dà del difensivista: «Chiesa e Di Maria possono coesistere? Quando i giocatori stano bene e se si mettono in campo a disposizione l’uno dell’altro... Sì, potremo giocare con i tre attaccanti, anche con i quattro. Però bisogna correre tutti altrimenti non possiamo sostenere quattro offensivi».

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Il 4-2-3-1 con un equilibratore

Pensieri e parole che, per l’appunto, hanno riportato alla mente quel 4-2-3-1 a trazione anteriore. Volendolo riproporre, in questo caso, ecco l’ipotesi Chiesa, Di Maria e Kostic alle spalle di Vlahovic. Oppure Cuadrado, Di Maria e Chiesa spostato sul versante sinistro dietro al bomber serbo. Una soluzione offensiva al punto giusto, ma in cui c’è pur sempre - sia nel primo sia nel secondo caso - un “equilibratore” in corsia: vuoi Cuadrado, già esperto nel genere, vuoi un Kostic.

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Il 4-2-3-1 superoffensivo

Ma attenzione anche ad un “quattro per quattro” puro con Di Maria, Milik (quando tornerà) e Chiesa a supporto di Vlahovic. Una soluzione - buona magari per alcuni spezzoni di partita - da far impazzire le difese avversarie, anche se un po’ pure la propria... Ecco perché Allegri sottolinea i concetti di stato di forma ottimale e di spirito di sacrificio. Visto l’impresa che deve fare la Juventus per provare a tornare in corsa per la zona Europa in campionato, comunque, le soluzioni azzardate non sono da escludere a priori.

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TORINO- Con prudenza, per la carità. Ma è certo che Massimiliano Allegri lo aspetta, eccome, il suo Paul Pogba. Il tecnico bianconero ha infatti dimostrato - proprio e soprattutto alla Juventus - di essere un maestro nel gestire i campioni, nel metterli in condizione di dare il massimo, nel saper creare un impianto di gioco funzionale a che il maggior numero possibile di big (tra quelli a disposizione) possa coesistere. “Se uno è buono, io me lo piglio! Poi una soluzione tattica la si trova. Il problema è quando mancano i top player, mica quando ce ne sono tanti”, è un po’ la filosofia della casa. E infatti, in attesa di riavere a disposizione il Polpo, Allegri medita sul modo migliore per utilizzare - foss’anche in contemporanea - buona parte degli altri campioni freschi di recupero. Dusan Vlahovic, Federico Chiesa, Angel Di Maria, Filip Kostic. Juan Cuadrado. Senza dimenticare Moise Kean e, quando sarà di nuovo disponibile, Arkadiusz Milik.

Emblematica, nella storia bianconera, è la partita che la Juventus giocò contro la Lazio il 23 gennaio del 2017: un 4-2-3-1 con Cuadrado, Dybala e Mandzukic alle spalle di Higuain. Fu la svolta di una stagione che non ingranava. Allegri svelò: «Mercoledì mattina mi sono alzato e mi sono detto: “Ora cambio”. Ho preso la decisione perché me la sentivo io, poi ho percepito sensazioni positive negli ultimi giorni, nelle poche prove effettuate. Credo ci siano delle partite che spaccano la stagione e ho considerato che questa con la Lazio lo fosse».Giovedì scorso, un’altra volta la Lazio. E Vlahovic-Chiesa al debutto come titolari insieme, alla Juventus. Con Kostic a sfornare assist e cross. Poi Chiesa ha lasciato il posto a Di Maria, perché non ne aveva più, ma la sensazione che quel potenziale enorme possa esser prima o poi sfruttato in contemporanea è rimasto. Allegri non ha nascosto i suoi sogni più arditi, alla faccia di chi gli dà del difensivista: «Chiesa e Di Maria possono coesistere? Quando i giocatori stano bene e se si mettono in campo a disposizione l’uno dell’altro... Sì, potremo giocare con i tre attaccanti, anche con i quattro. Però bisogna correre tutti altrimenti non possiamo sostenere quattro offensivi».

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