Si aspettava un impatto così importante in Serie A?
«Mi aveva sorpreso già l’anno scorso a Cremona, perché usciva dalla Under 23 e gli si chiedeva un salto a livello caratteriale e ha dimostrato subito di saperlo fare. E’ stata un’esperienza importantissima perché si è reso conto di poter essere davvero protagonista. Quest’anno ha aspettato il suo momento e l’ha sfruttato: Allegri lo utilizza molto e questo vuol dire che in allenamento è cresciuto sotto tanti aspetti. E credo che sia merito proprio del progetto Primavera-Under 23, un po’ criticato e invece molto utile per questi ragazzi: perché possono sbagliare, crescere e diventare giocatori».
Martedì Fagioli potrebbe duellare con un altro ragazzo che conosce bene: Hans Nicolussi Caviglia.
«Eh sì, Hans è un ragazzo con tantissime qualità, giovane ma già maturo, che era già uscito fuori qualche anno fa (3 presenze in Serie A nella Juve nel 2018-19), poi un brutto infortunio lo ha condizionato per un anno e mezzo. Però la sua grande maturità e la sua determinazione gli hanno permesso di tornare in brevissimo tempo ad alti livelli. Io lo ho avuto l’anno scorso nella fase finale, quando la Juventus gli ha messo a disposizione tutto per ritornare il calciatore che era. E’ stato un periodo non facile perché ha subito qualche ricadutina, però lo ha affrontato con gandissima determinazione e la trasmetteva a tutti. Quando in estate sono andato al Sudtirol l’ho subito indicato e quella stessa determinazione gli ha permesso di fare subito bene, tanto che alla prima sessione di mercato è tornato in Serie A, alla Salernitana».
Dove nelle prime quattro partite ha giocato tre volte titolare e una un tempo, segnando un gol. Si aspettava che facesse subito così bene?
«Sì, perché appena uscito per la prima volta dalla Juve era andato al Perugia in Serie B facendo molto bene, poi al Parma lo aveva fermato l’infortunio ed era tornato in Under 23 solo per recuperare. Sono felice che si sia lasciato tutto alle spalle. E’ un calciatore capace di giocare in tanti ruoli, con tanta forza nelle gambe, fisicità, tecnica, un gran tiro... e ha in testa l’umiltà del giocatore importante».
Ipotizzando una contrapposizione Fagioli-Nicolussi Caviglia martedì, se fosse l’allenatore di Fagioli a cosa gli direbbe di fare attenzione? E vicecersa?
«A Fagioli direi di non far avvicinare Hans all’area con la palla, pressandolo, perché il tiro è una delle sue qualità principali. Ad Hans direi di non far girare Fagioli, perché con il dominio della palla che ha poi può innescare azioni importanti».