Plusvalenze Juve, spunta il post di Cesaro (Collegio di Garanzia) contro gli Agnelli

Il componente della prima sezione attacca il club sulla Superlega e dichiara apertamente sul suo profilo Facebook il suo tifo per il Napoli

Grande tifoso del Napoli - come svelato dal video pubblicato dal diretto interessato dalla Curva del San Paolo e da vari commenti su Facebook - e membro della prima sezione del Collegio di Garanzia del Coni, la “Cassazione dello Sport” che ha in mano il destino della Juventus. Sui social network sta facendo (parecchio) discutere un post di Vincenzo Cesaro, datato 20 aprile 2021, che critica pesantemente la storia della famiglia Agnelli e del club bianconero.

"Altra pagina squallida degli Agnelli"

La vicenda della Superlega - scriveva Cesaro - rappresenta un’altra pagina squallida della storia degli Agnelli nel nostro Paese. Per far fronte alla loro incapacità imprenditoriale, per decenni lo Stato li ha assistiti con ammortizzatori sociali, con politiche protezionistiche (per un periodo contro ogni logica di mercato fu vietata l’importazione di auto dall’estero), con finanziamenti a fondo perduto. Tutti debiti che ancora oggi paga ciascuno di noi”.

"Ronaldo bimbo minchia, logiche feudatarie"

Ora questi signori - si legge ancora nel post di Cesaro - che per cultura e formazione sono abituati a fare impresa con i soldi dei cittadini, dopo essersi indebitati fino al collo con investimenti sciagurati, come i 60 milioni annui sul bimbo minchia Ronaldo (che non gli ha acconsentito di vincere l’ossessione della Champions League), hanno deciso di creare il loro circo e di far prevalere l’egemonia finanziaria e la forza politica sui meriti sportivi. L’Italia non sarà mai un Paese libero e competitivo se non riuscirà a liberarsi delle logiche feudatarie, delle rendite di posizione e della cultura dell’assistenzialismo che questi signori esprimono”.

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"Da sempre tifoso del Napoli"

Nelle scuole i docenti dovrebbero dedicare tempo nel raccontare la storia degli AGNELLI. Per far comprendere ai ragazzi - questa è la chiosa del post - che il futuro devono costruirlo con senso del dovere e facendosi il mazzo tanto, non come questi bambini viziati”. Non è finita qui, perché tra i commenti di risposta dichiarava anche “di aver sempre odiato gli Agnelli. Come si dice in gergo marinaro… scogli che non fanno patelle”. E ancora: “Sono tifoso da Sempre del Napoli. Se De Laurentiis dovesse ottenere l’ingresso nella Superlega non lo seguirò più”. Oltre alla “Juve si deve tirare fuori dal campionato italiano”, un altro commento che ha scatenato la rabbia dei tifosi bianconeri è stato quello che fa riferimento a Lapo Elkann, descritto come “debole” e proprio in virtù di questa debolezza “simpatico. Come del resto lo era il figlio dell’avvocato che si è suicidato”.

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Grande tifoso del Napoli - come svelato dal video pubblicato dal diretto interessato dalla Curva del San Paolo e da vari commenti su Facebook - e membro della prima sezione del Collegio di Garanzia del Coni, la “Cassazione dello Sport” che ha in mano il destino della Juventus. Sui social network sta facendo (parecchio) discutere un post di Vincenzo Cesaro, datato 20 aprile 2021, che critica pesantemente la storia della famiglia Agnelli e del club bianconero.

"Altra pagina squallida degli Agnelli"

La vicenda della Superlega - scriveva Cesaro - rappresenta un’altra pagina squallida della storia degli Agnelli nel nostro Paese. Per far fronte alla loro incapacità imprenditoriale, per decenni lo Stato li ha assistiti con ammortizzatori sociali, con politiche protezionistiche (per un periodo contro ogni logica di mercato fu vietata l’importazione di auto dall’estero), con finanziamenti a fondo perduto. Tutti debiti che ancora oggi paga ciascuno di noi”.

"Ronaldo bimbo minchia, logiche feudatarie"

Ora questi signori - si legge ancora nel post di Cesaro - che per cultura e formazione sono abituati a fare impresa con i soldi dei cittadini, dopo essersi indebitati fino al collo con investimenti sciagurati, come i 60 milioni annui sul bimbo minchia Ronaldo (che non gli ha acconsentito di vincere l’ossessione della Champions League), hanno deciso di creare il loro circo e di far prevalere l’egemonia finanziaria e la forza politica sui meriti sportivi. L’Italia non sarà mai un Paese libero e competitivo se non riuscirà a liberarsi delle logiche feudatarie, delle rendite di posizione e della cultura dell’assistenzialismo che questi signori esprimono”.

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