Pagina 2 | Salernitana-Juve, le pagelle: Kostic si scopre bomber, Vlahovic torna implacabile

Szczesny 6
Da compassato guardiano copre con attenzione la profondità dietro i difensori e lo spazio aereo in area di rigore: clean sheet ritrovato.

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Danilo 6
Attento in campo e sempre presente nella testa dei compagni: capitano in pectore cui la squadra non sa e non vuole mai rinunciare.

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Bremer 6.5
Ci mette il piedone quando Dia può colpire a botta sicura, ci mette la testa quando piovono palloni arcuati dalle fasce.

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Alex Sandro 6
Finalmente una serata tranquilla, orfana di svarioni che troppo spesso hanno contraddistinto le sue prove negli ultimi anni.

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De Sciglio 6
Sta ritrovando la condizione fisica e questa, numeri alla mano, non può che essere una buona notizia per Allegri.

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Iling-Junior (34’ st) ng

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Miretti 6.5
Lascia il segno anche se la sua prestazione dura meno di un tempo, complice un brutto infortunio: fa comunque in tempo a indirizzare la gara conquistando il rigore del vantaggio grazie al suo consueto dinamismo.

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Fagioli (44’ pt) 7
Impatto prezioso: l’imbeccata per il tris calato da Vlahovic è una perla millimetrica dopo aver recuperato il pallone, quindi sfiora anche la gioia personale con una conclusione dal limite deviata.

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Locatelli 6.5
Direttore d’orchestra composto, ma pragmatico: smista in maniera scolastica, ma efficace.

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Rabiot 6
Impiega metà frazione a carburare e rischia di pagare l’approccio negativo a caro prezzo: ammonito al quarto d’ora, dopo si prende qualche rischio di troppo con un intervento deciso seppur onesto su Bradaric. Poi cresce per attenzione e sostanza.

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Kostic 7
Per tutto il primo tempo, a essere onesti, si nota più per i duri interventi arrancando dietro gli avversari che per le tradizionali sgroppate sulla corsia di sinistra. Ma, proprio allo scadere, si reinventa rapace d’area di rigore e trova un gol che pesa tantissimo sull’economia della partita.

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Cuadrado (17’ st) 6
Nuova acconciatura e buon impatto.

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Di Maria 7
In carriera ha giocato centinaia di partite più esaltanti e più appariscenti, ma Allegri sostiene che nel calcio esistano le categorie e lui una volta di più lo testimonia: le azioni più pericolose della Juventus passano dalle sue giocate, che siano anche “solo” un appoggio di prima o una palla in verticale. Mette lo zampino nello sviluppo che porta al penalty del vantaggio e, quando si mette in proprio, solo la traversa gli dice di no.

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Chiesa (17’ st) 6.5
Ci mette energia e voglia: presente negli ultimi venti metri, sfiora il gol all’incrocio dei pali.

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Vlahovic 8.5
Nel pallone stretto tra le braccia per auto-incaricarsi del rigore c’è tutta la sua voglia di segnare e tutta la necessità di ritrovare fiducia. L’esecuzione dal dischetto è perfetta e i benefici, non a caso, sono immediati: un attimo dopo tenta la grande soluzione al volo dalla distanza, poi scappa in maniera spettacolare di tacco eludendo l’intervento di Troost-Ekong. E la sua partita gira al punto che, anche una goffa svirgolata in area, si trasforma in un assist per Kostic. Così, d’incanto, Vlahovic si riscopre l’implacabile DV9: pallone in profondità di Fagioli in avvio di ripresa e pronta doppietta personale. Boom boom.

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Kean (34’ st) 6.5
Ancora un ottimo impatto a gara in corso: solo il palo lo rimbalza.

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All. Allegri 7
La sua Juventus ritrova il clean sheet in campionato, per la prima volta segna tre reti in trasferta e lui può anche permettersi di gestire le energie del gruppo nella ripresa. Da Vlahovic in poi, tante buone notizie da Salerno, a parte l’infortunio capitato a Miretti.

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Danilo 6
Attento in campo e sempre presente nella testa dei compagni: capitano in pectore cui la squadra non sa e non vuole mai rinunciare.

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