Santoriello-Juve, il precedente del 2017: perché decise di archiviare

Quando il pm “antijuventino” salvò la società bianconera dalle accuse di falso in bilancio

TORINO - Ci sono gli strascichi di Calciopoli dietro l’archiviazione della posizione della Juventus citata da Ciro Santoriello in uno dei tanti suoi video che, in questi giorni, sono diventati virali sui social. Filmato in cui uno dei tre pm dell’Inchiesta Prisma (insieme a Mario Bendoni e all’aggiunto Marco Gianoglio) che attende in questo momento lo svolgimento dell’udienza preliminare, in programma a Torino in data 27 marzo, si rende protagonista di frasi e battute quantomeno inopportune a carico del club bianconero. Benché in una circostanza della carriera, appunto, gli sia capitato di archiviarne la posizione («mi sia toccato», a essere precisi, le parole utilizzate con ironico rammarico). Storia del 2016, con la decisione definitiva arrivata nel corso dell’anno successivo. Storia ancora legata alla vicenda di Calciopoli, la cui eco si diffondeva ormai da un decennio.

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Il precedente che sorride alla Juve

Alla Juventus, come ad altri club, era stato infatti contestato di non aver iniziato ad accantonare contabilmente in bilancio una somma quale fondo rischio per le controversie civilistiche ancora in corso per lo scandalo del 2006. Contestazione ben presto finita per sgretolarsi, a differenza – per esempio – di quella imputata alla Fiorentina, i cui vertici vennero prima rinviati a giudizio e solo in un secondo momento, nel corso del 2018, assolti. «Nella richiesta di archiviazione si evidenzia come il reato non fosse sussistente in quanto la circostanza della controversie civilistiche in corso era adeguatamente segnalata nella nota integrativa e cioè era sufficiente a rendere non ingannevole il bilancio medesimo», la valutazione finale, arrivata proprio a margine del lavoro svolto sul tema dallo stesso Santoriello. Uno dei nomi più inflazionati - almeno da alcuni giorni a questa parte - nelle esternazioni cariche di rabbia da parte del popolo bianconero, la cui sensazione di essere al centro di un’inchiesta iniqua è gioco forza cresciuta dopo aver preso coscienza delle frasi del passato da parte del magistrato. Anche se, a scavare, compare anche un precedente che sorride alla Juventus.

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TORINO - Ci sono gli strascichi di Calciopoli dietro l’archiviazione della posizione della Juventus citata da Ciro Santoriello in uno dei tanti suoi video che, in questi giorni, sono diventati virali sui social. Filmato in cui uno dei tre pm dell’Inchiesta Prisma (insieme a Mario Bendoni e all’aggiunto Marco Gianoglio) che attende in questo momento lo svolgimento dell’udienza preliminare, in programma a Torino in data 27 marzo, si rende protagonista di frasi e battute quantomeno inopportune a carico del club bianconero. Benché in una circostanza della carriera, appunto, gli sia capitato di archiviarne la posizione («mi sia toccato», a essere precisi, le parole utilizzate con ironico rammarico). Storia del 2016, con la decisione definitiva arrivata nel corso dell’anno successivo. Storia ancora legata alla vicenda di Calciopoli, la cui eco si diffondeva ormai da un decennio.

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