Juventus nel mirino per plusvalenze e per gli stipendi

Due procedimenti in corso. Tutto nasce dal penale e dall’inchiesta Prisma, che con intercettazioni e perquisizioni ha scandagliato non solo i bilanci ma tutta l’attività della società bianconera degli ultimi tre anni

La Juventus sta combattendo su tre fronti: uno penale, uno civile (Consob) e uno sportivo. Tutto nasce dal penale e dall’inchiesta Prisma, che con intercettazioni e perquisizioni ha scandagliato non solo i bilanci ma tutta l’attività della società bianconera degli ultimi tre anni. L’accusa, in estreme sintesi, è di falso in bilancio, a cui si arriva per due principali sotto accuse. La prima è quella di aver truccato i conti con delle plusvalenze fi ttizie, ovvero quelle si ottengono da scambi “a specchio” con altri club sopravvalutando i giocatori oggetto dell’affare. La seconda è legata alla cosiddetta “manovra stipendi”, ovvero la rinuncia a quattro mensilità dello stipendio nel marzo del 2020 (in piena pandemia) di cui tre da recuperare nelle stagioni successive: il fatto di non aver segnato come debito, nel bilancio 2019-20, quelle tre mensilità che i giocatori avevano garantite con scritture private ha, secondo l’accusa, causato un falso in bilancio. Sul fronte sportivo la Juventus è stata condannata a quindici punti di penalizzazione per la questione plusvalenze, questione per la quale era stata già assoluta due volte, ma che ha visto la revocazione da parte della Procura Federale e la grande severità della Corte d’appello Federale nel giudicare. Ora la Juventus ha ricorso al Collegio di Garanzie dello Sport per annullare quella sentenza. Il secondo filone (manovra stipendi e altre plusvalenze) sono oggetto di un altro fascicolo in mano alla Procura Federale e che si trasformerà in un processo sportivo nella tarda primavera. Difficile fare una previsione sui rischi che corre la Juventus in questo secondo procedimento, anche se la severità usata dal giudice Torsello della Corte d’Appello Federale non lascia tranquilli i dirigenti bianconeri.

A livello penale il primo appuntamento è fissato per il 27 marzo con l’udienza preliminare davanti al Gup di Torino

A livello europeo tutto è sospeso, nel senso che l’Uefa sta monitorando la cosa con grandissima attenzione e ha già ricevuto alcuni incartamenti dall’Italia. È probabile che intervenga dopo che la giustizia sportiva italiana abbia finito il suo corso: in ballo potrebbe anche esserci l’esclusione dalle Coppe per una stagione. A livello penale, infine, il primo appuntamento è fissato per il 27 marzo con l’udienza preliminare davanti al Gup di Torino: in discussione non c’è solo il rinvio a giudizio, ma anche il possibile spostamento del processo a Milano.

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