Plusvalenze Juve, assist dal Tar: Chiné volta la carta

La Procura dovrà mostrare la nota 10940 che potrebbe invalidare tutta la procedura: un punto a favore del club bianconero e dei suoi dirigenti in vista dell'atto conclusivo

Nel caso specifico, ha ragione la Juventus. Punto. Senza se e senza ma. L’udienza è tolta. Hanno ragione, vale a dire, i legali del ds bianconero Federico Cherubini e dell’ex dg bianconero Fabio Paratici i quali da svariati mesi (e da due gradi di giudizio della Giustizia Sportiva) chiedevano di prendere visione d’uno scambio di comunicazioni intercorso tra la Procura Federale e la Covisoc (Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche). Un documento ritenuto di assoluta rilevanza perché potenzialmente in grado di dimostrare che le indagini della Giustizia Sportiva sono iniziate molto prima rispetto a quanto risulti ufficialmente. Ergo, un documento che potrebbe portare all’inammissibilità dell’intero processo. Ebbene, il Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) del Lazio ha disposto che il documento di cui sopra venga messo a disposizione dei richiedenti. Gli avvocati Clarizia, Paolantoni e Tortorella (per Cherubini) e Bellacosa, Sangiorgio e Apa vi si erano rivolti dopo l’accoglimento della richiesta di revocazione da parte della Corte d’Appello Federale (con condanne varie) ed in vista del ricorso al Collegio di garanzia: mercoledì scorso l’udienza, poi la pronuncia a stretto giro: “Va ordinato alla Covisoc di ostendere al ricorrente copia della nota della Procura Federale, entro sette giorni dalla comunicazione, in via amministrativa, della presente sentenza ovvero dalla notifi ca, se antecedente”.

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Chiné volta la carta: di che si tratta?

Insomma: Chinè, volta la carta... Ma di cosa stiamo parlando, esattamente? Stiamo parlando della “nota 10940” datata 14 aprile 2021, che Tuttosport aveva posto in evidenza il 26 gennaio scorso quale “carta segreta”. Sappiamo che è la Covisoc stessa che - nel documento in cui informava la Procura dell’avvio di attività di controllo - fa riferimento alla nota in questione richiamando le “indicazioni interpretative” che vi erano presenti. E ancora sappiamo che - sottolinea la Covisoc - è proprio sulla scorta di queste “indicazioni interpretative” che l’organo di vigilanza segnala alla Procura alcune «fattispecie per le quali non è agevole apprezzare quali siano i criteri a cui si sono attenuti i contraenti allo scopo di pattuire il relativo prezzo» (sì, insomma, detto semplice: che c’era qualcosa che non tornava in certe operazioni di mercato). Ma più di così, non è dato sapere. I legali degli imputati si sono chiesti se e perché la Procura Federale abbia avuto “interazioni” con la Covisoc ad aprile in merito ad attività di controllo e procedimenti disciplinari aperti formalmente ad ottobre. Per questo hanno chiesto di prender visione della nota. Ma in tutta risposta hanno ottenuto dei sonori due di picche sia dalla Covisoc sia dal procuratore Giuseppe Chiné («La nota non fa parte della documentazione acquisita nell’ambito delprocedimento disciplinare», «Non costituisce atto d’indagine e dunque rimane estranea al fascicolo e all’attività istruttoria»).

L'intervento del Tar

Fino al recente intervento del Tar, almeno. Quella nota potrebbe dimostrare - secondo le difese - che il 14 aprile 2021 debba essere indicato come data di instaurazione del procedimento. Di conseguenza, secondo i tempi previsti dall’iter processuale (30 giorni per iscrizione della notizia in apposito registro e 60 giorni per la durata delle indagini) sarebbero inutilizzabili gli atti di indagine successivi al 14 luglio 2021, ovvero tutti gli atti che hanno portato alla riapertura del processo davanti Corte d’Appello Federale. Ovviamente, non si tratterebbe di un fatto marginale per il Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni. Oppure, semplicemente, come sostiene Chiné, potrebbe dimostrare il contrario. Ma è certo che, prenderne visione, aiuterà a fare chiarezza e sgombrare il campo da taluni dubbi e perplessità.

 

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Nel caso specifico, ha ragione la Juventus. Punto. Senza se e senza ma. L’udienza è tolta. Hanno ragione, vale a dire, i legali del ds bianconero Federico Cherubini e dell’ex dg bianconero Fabio Paratici i quali da svariati mesi (e da due gradi di giudizio della Giustizia Sportiva) chiedevano di prendere visione d’uno scambio di comunicazioni intercorso tra la Procura Federale e la Covisoc (Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche). Un documento ritenuto di assoluta rilevanza perché potenzialmente in grado di dimostrare che le indagini della Giustizia Sportiva sono iniziate molto prima rispetto a quanto risulti ufficialmente. Ergo, un documento che potrebbe portare all’inammissibilità dell’intero processo. Ebbene, il Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) del Lazio ha disposto che il documento di cui sopra venga messo a disposizione dei richiedenti. Gli avvocati Clarizia, Paolantoni e Tortorella (per Cherubini) e Bellacosa, Sangiorgio e Apa vi si erano rivolti dopo l’accoglimento della richiesta di revocazione da parte della Corte d’Appello Federale (con condanne varie) ed in vista del ricorso al Collegio di garanzia: mercoledì scorso l’udienza, poi la pronuncia a stretto giro: “Va ordinato alla Covisoc di ostendere al ricorrente copia della nota della Procura Federale, entro sette giorni dalla comunicazione, in via amministrativa, della presente sentenza ovvero dalla notifi ca, se antecedente”.

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