Pagina 2 | Plusvalenze Juve, la carta che scotta: i quattro giorni di fuoco

TORINO - Avanti con l’altra partita, quella - processo plusvalenze - che la Juventus sta giocando con gli avvocati, più che con i giocatori, e nelle aule di tribunale, più che in campo. Clarizia-Paolantonio-Tortorella e Bellacosa-Sangiorgio-Apa son tridenti che ai tifosi diranno poco ma che nella stagione bianconera possono incidere più di Chiesa-Vlahovic-Di Maria... Si riparte infatti dal gol segnato dai legali di Federico Cherubini e Fabio Paratici, i quali hanno ottenuto sentenza favorevole dal Tar (Tribunale amministrativo regionale) del Lazio e dunque - salvo colpi di scena: occhio... - avranno modo di prendere visione di un documento che a loro giudizio potrebbe verosimilmente portare all’annullamento delle recenti penalizzazioni e inibizioni inflitte dalla Corte Federale d’Appello alla Juventus (-15) e ad alcuni suoi dirigenti o ex dirigenti. Il documento in questione è la “nota 10940” del 14 aprile 2021: un carteggio tra Covisoc (Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio) e la Procura Federale. Le difese sostengono che potrebbe di fatto dimostrare che l’inchiesta è iniziata ben prima rispetto a quanto a risulti ufficialmente dagli atti, certificando dunque una lunga serie di violazioni dei tempi procedurali. Sinora - come noto - sia Procura sia Covisoc avevano rifiutato di produrre la nota in questione - ribattezzata appunto da Tuttosport “la carta segreta” - ma il Tar ha disposto ben altro: l’accesso al carteggio «è destinato a tutelare non solo le esigenze difensive del ricorrente, ma il più generale obbligo di trasparenza dell’azione amministrativa».

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Il documento alla Juventus

Entro lunedì prossimo (settimo giorno dalla pronuncia della sentenza) la Covisoc dovrà dunque consegnare il documento in questione. Posto che «è evidente l’interesse dell’accesso difensivo. L’atto va conosciuto prima che si concluda il processo sportivo». Domanda: perché al Tar si sono rivolti i legali di Paratici e di Cherubini, ma non quelli della Juventus? La motivazione è tecnica: per le società, che avevano già fatto richiesta di visione durante il primo grado di giudizio, era scaduto il termine per ricorrere al Tar, dunque i legali hanno fatto richiesta di accesso nuovamente come persone fisiche. La loro richiesta è stata rigettata, hanno impugnato. Altra domanda, ancor più sostanziale: c’è il rischio che la Figc si rivolga al Consiglio di Stato denunciando la disapplicazione della pregiudiziale sportiva? Visto che ci si è rivolti al giudice amministrativo senza passare prima dai primi tre gradi. Dipende. Dipende dalla Covisoc, innanzitutto. La Federcalcio vuole continuare a svolgere un ruolo di terzietà e dunque muoverà in questo senso - e sinora non lo ha fatto - solo se la Covisoc ne farà richiesta. Covisoc, peraltro, che è in un certo senso causa del proprio male: se solo non avesse risposto in tempi così celeri alla richiesta dei legali bianconeri, non avrebbe offerto l’assist di far intervenire il Tar. Ma, soprattutto, altra domanda: nel caso la Figc avrebbe buone possibilità di “spuntarla”? Non moltissime, in teoria. Dal momento che nell’ordinamento sportivo non ci sono norme che regolamentano l’istituto di accesso agli atti, non ci sarebbe pregiudiziale. E’ stato lo stesso Tar del Lazio, peraltro, a sottolineare «la mancanza di una puntuale disciplina di tutela dell’accesso nell’ordinamento sportivo». Anche in questo senso, comunque, è lecito aspettarsi giorni caldissimi. Cresce l’attesa per capire come si muoveranno Covisoc e Figc, cresce l’attesa per vedere la “carta segreta”. Il prosieguo del processo plusvalenze è giunto ad un bivio definitivo.

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Il documento alla Juventus

Entro lunedì prossimo (settimo giorno dalla pronuncia della sentenza) la Covisoc dovrà dunque consegnare il documento in questione. Posto che «è evidente l’interesse dell’accesso difensivo. L’atto va conosciuto prima che si concluda il processo sportivo». Domanda: perché al Tar si sono rivolti i legali di Paratici e di Cherubini, ma non quelli della Juventus? La motivazione è tecnica: per le società, che avevano già fatto richiesta di visione durante il primo grado di giudizio, era scaduto il termine per ricorrere al Tar, dunque i legali hanno fatto richiesta di accesso nuovamente come persone fisiche. La loro richiesta è stata rigettata, hanno impugnato. Altra domanda, ancor più sostanziale: c’è il rischio che la Figc si rivolga al Consiglio di Stato denunciando la disapplicazione della pregiudiziale sportiva? Visto che ci si è rivolti al giudice amministrativo senza passare prima dai primi tre gradi. Dipende. Dipende dalla Covisoc, innanzitutto. La Federcalcio vuole continuare a svolgere un ruolo di terzietà e dunque muoverà in questo senso - e sinora non lo ha fatto - solo se la Covisoc ne farà richiesta. Covisoc, peraltro, che è in un certo senso causa del proprio male: se solo non avesse risposto in tempi così celeri alla richiesta dei legali bianconeri, non avrebbe offerto l’assist di far intervenire il Tar. Ma, soprattutto, altra domanda: nel caso la Figc avrebbe buone possibilità di “spuntarla”? Non moltissime, in teoria. Dal momento che nell’ordinamento sportivo non ci sono norme che regolamentano l’istituto di accesso agli atti, non ci sarebbe pregiudiziale. E’ stato lo stesso Tar del Lazio, peraltro, a sottolineare «la mancanza di una puntuale disciplina di tutela dell’accesso nell’ordinamento sportivo». Anche in questo senso, comunque, è lecito aspettarsi giorni caldissimi. Cresce l’attesa per capire come si muoveranno Covisoc e Figc, cresce l’attesa per vedere la “carta segreta”. Il prosieguo del processo plusvalenze è giunto ad un bivio definitivo.

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